Sono passati ben quattro anni dall’iscrizione della Dieta Mediterranea nella lista degli elementi facenti parte del patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco, ma in quest’intervallo di tempo si sono moltiplicati i casi di pirateria alimentare con la diffusione di prodotti che – come sottolineato anche dalla Coldiretti – non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale ma che utilizzano impropriamente nomi, immagini ,colori e paesaggi per trarre in inganno i consumatori sul mercato mondiale.
Dalla “Pomarola” del Brasile all’olio “Pompeian” del Maryland fino alla “Zottarella” venduta in Germania ma anche pelati San Marzano fatti in California, scamorza Salerno prodotta in Canada, salame Napoli del Nordamerica e addirittura il kit per fare in casa la mozzarella prodotto in Inghilterra: tutti questi prodotti sono stati esposti pubblicamente dalla Coldiretti per denunciare l’attacco ai prodotti simbolo della dieta mediterranea. Una “mostra degli orrori” dedicata alle più improbabili e pericolose imitazioni spacciati nei diversi continenti dai falsari della tavola nel mondo, allestita ad Acciaroli dove visse per circa 40 anni Ancel Keys, scienziato americano del Minnesota, ai più conosciuto come il padre della Dieta Mediterranea.
Un danno gravissimo per l’economia, l’occupazione ma soprattutto per l’immagine della nostra terra, tanto da diventare oggetto di approfondimento della prima Summer School sul Made in Italy, promossa da Coldiretti Giovani Impresa, dalla quale è emerso che la contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy vale nel mondo circa 60 miliardi di euro e costa all’Italia quasi 300mila posti di lavoro che si potrebbero creare nel Paese con una seria azione di contrasto a livello nazionale e internazionale particolarmente importante in un momento di crisi.
Tra i prodotti che ha destato più sconcerto c’è sicuramente il kit inglese per la produzione casalinga di Mozzarella Cheese, che costa 25 sterline, pari a 30 euro circa. “La mozzarella – si legge nelle istruzioni – non è il formaggio più facile da fare e richiede un po’ di pratica per perfezionare l’operazione di estensione della cagliata. Se i vostri primi due tentativi sono deludenti – si puntualizza – non fatevi scoraggiare. Sarete ricompensati”.
“Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, sottolineando che “è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti alimentari”.