Comunicare la cultura non è semplicissimo, rendere certi argomenti accessibili a tutti, saper interessare significa possedere una grande capacità e abilità comunicativa. La storia, l’arte, l’archeologia possono essere argomenti di grande attrattività anche per i non esperti, ma solo se vengono resi fruibili, semplici, se viene eliminata la distanza tra l’accademismo e le persone. Quale modo migliore per indagare la storia antica, la vita del territorio campano se non la rievocazione storica condotta con metodi filologici e attenti alla correttezza dei dati riprodotti.
Ne abbiamo parlato con Alfredo Scardone, rievocatore storico di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, che con la sua attività didattica e di volontariato riproduce il volto di quegli antichi personaggi che sono passati alla storia.
In questo senso la rievocazione storica soccorre il visitatore e il curioso che vuole avvicinarsi in modo divertente e allo stesso tempo corretto nei contenuti, alla storia e all’archeologia del territorio campano.
Alfredo Scardone riveste il ruolo di Lucio Crasso Terzo, il probabile proprietario della cosiddetta Villa B di Oplonti (Torre Annunziata), o Marco Crasso Frugi proprietario delle terme oplontine, con abiti fedelmente ricostruiti, oggetti ricreati sull’immagine fedele dei reperti rinvenuti. Sono questi gli strumenti della rievocazione storica di Scardone che collabora con la Pro Loco Oplonti e la sezione torrese dell’Archeoclub d’Italia. Insieme a lui alcuni componenti della famiglia, amici e quanti vogliono provare l’ebrezza di essere per un giorno un antico romano. Questa attività di archeologia sperimentale, che porta avanti da dieci anni, si è concentrata ora esclusivamente sul territorio campano con particolare attenzione ai siti archeologici di Torre Annunziata, Boscoreale e da ultimo, Scardone in vesti romane, ha partecipato alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum insieme ai soci dell’Archeoclub e a Vincenzo Amorosi, in arte Seneca, che fa parte del Gruppo storico pompeiano Legio I Auditrix che rievoca le gesta della flotta militare stanziata a Miseno di cui fu ammiraglio Plinio il Vecchio.
Durante eventi culturali di vario genere, come conferenze ed incontri, Alfredo Scardone espone oggetti ricostruiti fedelmente sulla base dei reperti del territorio vesuviano, che ci racconta aver fatto costruire da esperti artigiani, così compare la collana proveniente dalla Villa B di Oplonti, la collana in vetro di Ercolano, vari orecchini, gioielli che rievocano quei meravigliosi ori rinvenuti ad Oplonti oppure oggetti relativi all’antica cosmesi o giocattoli. Lo scopo di questi allestimenti è puramente didattico e accompagnano la rievocazione in costume di Scardone, pronto a spiegare la funzionalità, la provenienza degli oggetti o i personaggi che impersona. Ha prestato la sua opera volontaria anche con la ProLoco Boscoreale La Ginestra come è accaduto in occasione della speciale riapertura della Villa della Pisanella di Boscoreale per il Maggio dei Monumenti, che ha segnato un importante momento di fruizione pubblica del sito.
Scardone ha raccontato con entusiasmo la sua attività che ha molta efficacia soprattutto sui bambini che incontrano, come in una rappresentazione scenica, i personaggi dell’antico territorio campano. Nel raccontare gli abiti, ricostruiti fedelmente da sarti specializzati a Roma o Pompei, ci ha svelato ‘l’impegno’ di indossare la toga, l’abito dei senatori romani simbolo del loro importante ruolo nella società romana, che essendo costituito da un lungo drappo lungo addirittura fino a 6 metri, può essere piuttosto pesante da portare.
Il prossimo impegno di Alfredo nelle vesti di antico romano sarà al convegno del 28 novembre organizzato dall’Archeoclub di Torre Annunziata che festeggia 40 anni di attività. L’associazione svolge accoglienza turistica volontaria nella sede della Pro Loco sita nei pressi della Villa di Poppea.