Il Soprintendente Archeologo di Ercolano, Pompei e Stabia Massimo Osanna ha aperto a Piano di Sorrento il ciclo di conferenze dedicato alle celebrazioni per il bimillenario dalla morte dell’imperatore Augusto avvenuta a Nola nel 14 d.C.
La conferenza, tenutasi nel Centro Culturale Comunale di via delle Rose nella serata di venerdì 21 novembre, rientrava nella settima edizione del ciclo ‘Una storia di terra e di mare’ organizzato dal Comune di Piano di Sorrento, nella persona del Dott. Carlo Pepe e dall’Associazione Culturale “Oebalus. Studi sulla Campania nell’Antichità” di cui è presidente il Professore Felice Senatore.
Il tema della conferenza del Soprintendente Osanna, già professore presso l’ateneo lucano di Matera e direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia, è stato “I Santuari di Pompei in età augustea”.
Il Soprintendente si è detto “contento di riprendere temi cari, calandoli nella realtà pompeiana”, da grande ed appassionato studioso immerso attualmente nelle attività di gestione della Soprintendenza. L’argomento di discussione è l’inizio di una attività di ricerca intrapresa quest’estate con il Prof. Carlo Rescigno dell’Università Napoli 2, il Germanico di Roma, l’Università La Sapienza di Roma e il Politecnico di Bari sui santuari di Pompei. L’idea è mettere a sistema la documentazione accumulata nei secoli e promuovere nuovi scavi e arrivare ad un progetto consapevole di restauro e valorizzazione.
Osanna ha spiegato la connessione tra i riti svolti nel santuario di Apollo e di Atena di Pompei, che se pure posti ai due estremi della città antica, sono legati da pratiche cultuali simili. Così come il santuario di Atena di Pompei, in cui si ritrova la medesima immagine di Atena con elmo frigio, si collega all’Athenaion di Punta Campanella, a sottolineare il legame cultuale della zona fino alla punta estrema della penisola sorrentina. Durante l’incontro sono stati indagati anche i templi di Apollo e di Venere dalle fasi arcaiche a quelle di età augustea.
Una giornata importante per il Soprintendente che aveva incontrato i rappresentanti delle sigle sindacali CGIL, CISL, UIL, UNSA, FILP e RSU incontro che si è tradotto nell’accordo che ha ridefinito i compiti dell’ufficio di coordinamento di tutta la Soprintendenza e in particolare creare una sinergica collaborazione tra la Sala regia e l’organizzazione delle squadre notturne all’interno dell’ufficio scavi di Pompei. Parallelamente si è ribadito che il personale di vigilanza in incarico presso la Soprintendenza non è in numero adeguato a garantire la piena fruizione del sito archeologico. Dopo 13 anni si è segnato un importante momento nella riorganizzazione del servizio di vigilanza che è uno degli aspetti cruciali per la salvaguardia di Pompei.