Sono due i relitti rinvenuti di recente negli scavi di Piazza Municipio a Napoli nel cantiere della metropolitana. Hanno esposto i risultati delle ultime ricerche la Dottoressa Daniela Giampaola, funzionario responsabile della Soprintendenza Archeologica per il territorio di Napoli e Giulia Boetto del Centre Camille Jullian dell’Università di Aix Marseille, nell’ambito degli Incontri di Archeologia al Museo Archeologico Nazionale che giungono quest’anno alla ventesima edizione.
Le due nuove navi si aggiungono alle tre rinvenute nel 2004 e sono state denominate Napoli F e Napoli G databili entrambi nei secoli II e III dopo Cristo e giacenti ai limiti dell’area di scavo, tagliati dalla paratie del cantiere. Di difficile documentazione il relitto Napoli F, in stato molto frammentario, mentre il relitto Napoli G è stato già rimesso in luce per una lunghezza di circa dieci metri. Oltre ai relitti (del primo rinvenimento avevamo già dato notizia nel mese di novembre) sono stati trovati legni navali, remi, pezzi di albero conficcati nel fondo dopo il III secolo dopo Cristo per realizzare delle palizzate.
L’area indagata, su cui a breve aprirà la stazione della metropolitana della Linea 1, è relativa all’antico porto della colonia greca Neapolis che si era insediata nella zona delle attuali strade Anticaglia, Tribunali, San Biagio e Benedetto Croce a partire dal VI secolo avanti Cristo. L’area portuale ha restituito nel 2004 i tre relitti menzionati, Napoli A, B e C, oggi stoccati in un grande magazzino in attesa di poter essere esposti al pubblico al pari di quanto avvenuto per l’imbarcazione di Ercolano. Le imbarcazioni più grandi sono datate nel I secolo dopo Cristo quando vengono abbandonate sul fondo marino vicino ad un grande molo che attraversa la stazione; sono state rinvenute in buono stato di conservazione grazie alla copertura di sedimento fangoso, che ha creato una colmata che le ha completamente seppellite. Contro questo molo frangiflutti alla fine del II – inizi III secolo dopo Cristo ha naufragato un relitto di più piccole dimensioni.
Sulle rive del porto si trovava anche un impianto termale e sul fondo si sono accumulati nei secoli detriti e materiale recuperato e in parte esposto nella Stazione Neapolis, l’area museale sita all’uscita della metropolitana Museo.
Nel progetto della metropolitana ci saranno degli spazi espositivi in cui sarà possibile vedere la cinta bastionata del Castel Nuovo interrata dopo il 1860, le tracce delle costruzioni aragonesi, il palazzo dei De Balzo del XIV secolo, e poi a quasi 18 metri sotto il piano stradale attuale il porto, le navi e resti abbandonati in fondo al mare.