Recuperare e permettere nuovamente la coltivazione del pomodoro “Fiaschello Battipagliese” che fino agli anni ’70 del secolo scorso veniva prodotto esclusivamente nella Piana di Battipaglia, in provincia di Salerno.
Questo l’obiettivo dell’Associazione Arkos, presieduta da Giovanni Ferrentino. Un’associazione che come spiega lo stesso avvocato nasce con l’intento di recuperare “il Fiaschello e la riscoperta del pomodoro e attraverso lo scambio con l’Università Federico II e gli enti sul territorio”, inoltre “c’è anche l’esigenza di attingere a risorse economiche di aziende e cittadini che credono nel progetto”.
Hanno già deciso di sostenere il progetto della riscoperta del “Fiaschello Batipagliese” la pizzeria Sandokan, il Dolce Vita Caffè, il caseificio La Fattoria con Luciano Paraggio, Sabina Mucciolo, che parteciperà in occasione dell’Expò alla realizzazione della torta più grande del mondo, la direttrice dell’Ense dottoressa Bravi, il Rotary Club, Phlogas, il presidente della Pro Loco Vito Lucia, Domenico Caprino che ha consentito il recupero di alcuni reperti storici dell’industria conserviera Baratta. Il lavoro di ricerca è stato affidato alla dottoressa Mariella Liguori e al dottore Maurizio Bianchi.
“Abbiamo individuato dieci campioni di semi che ci sono stati consegnati dagli agricoltori dell’Aversana – ha spiegato Mariella Liguori, l’autentica promotrice del progetto di recupero. Anche semi antecedenti al 1987”, il tutto per permettere un progressiva coltivazione del pomodoro nella Piana di Battipaglia.
“Alleveremo queste piante e verso giugno caratterizzeremo queste piantine realizzando una sorta di carta d’identità. Cercheremo sempre più documenti come poteva essere questo Fiaschello – ha riferito Maurizio Bianchi. Siccome crediamo nel concetto democratico faremo un open day aperto ad istituzione ed enti per far vedere il lavoro che abbiamo realizzato”.
Il progetto di recupero del “Fiaschello Battipagliese” è supportato anche da una campagna di comunicazione multimediale attraverso la realizzazione di un sito internet, un blog, e i profili sui social network oltre che un canle di crowfunding per raccogliere fondi.