Sentimento e realtà, Vincenzo Gemito a Capodimonte

Sentimento e realtà, le sensazioni che si provano dinanzi alle opere di Vincenzo Gemito, disegnatore, scultore e orafo nato a Napoli nel 1852 e qui passato a miglior vita nel 1929. Nelle sue opere la Napoli ottocentesca e dei primi del Novecento, a cui deve la sua notorietà legata soprattutto a piccole figure tipiche come i mendicanti. Apprezzato anche a Parigi dove espone la prima volta nel 1876, vi risiederà per alcuni anni per poi tornare a Napoli e aprire una fonderia.

Genio e solitudine, follia e talento, Gemito passò anche un periodo di isolamento da cui ne uscirà solo nel 1905. Nell’ultimo periodo di vita si dedica all’oreficeria in oro e argento e tali sue opere sono oggi particolarmente apprezzate.

Ne ha scritto di lui anche Salvatore Di Giacomo sottolineando il peculiare interesse artistico per le figure maschili in giovane età.

Ecco le spiegazioni dello storico dell’arte Dott. Gianluca Puccio per ecampania.it

Trecentosettantadue opere sono state acquisite dal Museo di Capodimonte a Napoli, disegni, sculture, bronzi, marmi, terrecotte, per via di prelazione dal MIBACT nel 2013. Questa raccolta era stata riunita tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento da Achille Minozzi ingegnere e imprenditore napoletano che fu molto vicini all’artista sostenendolo e raccogliendo da lui numerosissime opere che diversamente sarebbero andate distrutte a causa delle intemperanze dell’artista causate da frequenti crisi nervose.

Attualmente in mostra al secondo piano del museo ci sono 90 opere presentate al pubblico per la prima volta. La collezione mette in luce la particolare propensione dell’artista al ritratto, compaiono tra questi il pittore Petrocelli, Maria la zingara, Domenico Morelli, Giuseppe Verdi, Mariano Fortuny, ma anche opere di ispirazione classica come la copia della Psiche conservata al Museo Archeologico di Napoli, il Filosofo e Alessandro Magno. A questi si affiancano i soggetti meglio noti come l’Arciere, il Pescatore, l’Acquaiolo, le bozze per il Trionfo da tavola che gli fu commissionato dal re per Capodimonte.

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L’acquisizione ha lo scopo di esporre in maniera definitiva nel salone adiacente la Sala della Culla nell’Appartamento Reale le varie opere acquistate seguendo l’allestimento originario del salotto Minozzi che prevedeva l’esposizione dei disegni nella boiserie progettata dall’artista stesso insieme al collezionista.

La mostra è organizzata dalla Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e per il Polo museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta, realizzata con il sostegno della Banca Popolare di Torre del Greco, in collaborazione con Amici di Capodimonte.

 

Riprese video: Marco De Rosa

Fotografie: Maria Cristina Napolitano

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