Capitale cultura: da Torre Annunziata sostegno ad Ercolano

“Torre Annunziata condivide con profonda passione la straordinaria aspettativa di Ercolano per l’esito vincente della candidatura a capitale della cultura 2017. Siamo orgogliosi che una di noi, una città vesuviana, si candidi per un primato che aiuta tutti a scoprire il patrimonio culturale e a riconoscerlo prima come valore fondamentale, identitario di una comunità, poi come valore di sistema, capace di generare ricchezze umane, sociali ed economiche”. Così Antonio Irlando, assessore alla Cultura del Comune di Torre Annunziata  in provincia di Napoli, in una nota a sostegno della candidatura di Ercolano a capitale della cultura.

“Siamo tutti Ercolano! Con questo spirito la partecipazione ad una competizione di prestigio ha un appeal e un senso vincente. La candidatura di Ercolano è dunque la nostra candidatura e son certo che deve esserlo per ogni comune vesuviano e campano. Di fatto, con Ercolano, si candidano anche i comuni del sito Unesco, unico e sodale, denominato Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata. Da quando, nel 1997, siamo iscritti nella lista del patrimonio mondiale – evidenzia Irlando – l’indifferenza delle pubbliche amministrazioni e di tantissimi cittadini è prevalsa sull’attuazione di politiche sostenibili per i territori e sul riconoscimento delle opportunità di sviluppo che derivano da investimenti in tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Eppure il riconoscimento di “Patrimonio Mondiale” significa, per definizione, che i nostri siti devono avere caratteristiche intrinseche d’integrità, autenticità e unicità” e che siano protetti dalla legislazione vigente e avere un piano di gestione operante” – continua l’assessore.

“Recenti iniziative del Governo (Unità Grande Pompei) e dei comuni della Buffer Zone, composta dai territori interessati direttamente e contigui al sito Unesco vesuviano, lasciano intravedere l’inizio di un risorgimento dal degrado nel segno del riconoscimento del patrimonio culturale, ingrediente base per lo sviluppo globale delle città e dei cittadini. Ora, con l’atteso titolo di “capitale della cultura” ad un comune vesuviano, sarà la volta buona per fare convergere, nei fatti, le politiche strategiche dei governi delle città sulla risorsa cultura”, conclude Irlando.

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