Scatti in bianco e nero, polaroid di famiglia, quadretti di vita quotidiana e poi i concerti, le collaborazioni con i grandi della musica internazionale, i fans. Il mondo di Pino Daniele è un universo che si scopre nelle fotografie di Alessandro D’Urso, grazie agli scatti di un ventennio ora pubblici, nella mostra al secondo Piano del Pan di Napoli.
“Addove” il titolo dell’esposizione che mette in luce il lato più intimo di Pino Daniele, le espressioni, gli sguardi, le smorfie, di un’icona della musica che sorrideva attraverso le sue canzoni, che parlava con la chitarra, che amava con le note.
Bisognerebbe entrare in punta di piedi nei grandi saloni del Pan, lentamente e con discrezione perché alle pareti c’è quell’aspetto che forse i fans non hanno mai conosciuto. I sorrisi “privati” di un uomo schivo, di un artista che di Napoli ha cantato, denunciato, rendendo poesia anche il male della sua terra. Manca la musica di Pino ad accompagnare i visitatori ma ogni pannello, ogni sguardo ha una sua melodia.
Chi ama la musica di Pino Daniele, chi ha amato l’artista per il suo modo di porsi non può che apprezzare lo sforzo di far conoscere Pino a 360°, calato quel velo di riservatezza che l’artista ha avuto in vita, la scelta di “Addove” è quella di mostrare ai più chi era Pino Daniele anche come uomo. La rassegna regala un sorriso al visitatore, restituisce l’immagine di un uomo solare legato alla sua terra, alla famiglia e alla musica. Le sezioni sono quattro: Ritratti, Occhi blu, Musicisti e Dietro le quinte.
Ogni scatto ha una luce di Pino che non si conosceva, ogni pannello aggiunge qualcosa di più alla conoscenza che si aveva del musicista. Alle pareti anche le parole di Pino Daniele, le frasi, le poesia in napoletano, i ricordi di bambino.
Solo la sua musica riempie il vuoto che ha lasciato il 4 gennaio di quest’anno l’improvvisa morte di Pino Daniele , “Addove” restituisce uno spicchio di quel mondo.