I venerdì della Taverna Vesuviana sono diventati ormai un appuntamento irrinunciabile nel panorama eno-gastronomico vesuviano. Un appuntamento concreto che valorizza le realtà produttive locali e che valorizza i prodotti del territorio vesuviano.
Venerdì 20 novembre, in collaborazione con l’Azienda Agricola Eligo — che ha messo a disposizione il suo pomodorino del piennolo, Presidio SlowFood — lo chef Alfonso Crisci ha trasformato i piatti tipici della nostra cucina, in momenti di assoluto piacere per il palato.
Tema della serata appunto “La tradizione”.
All’appuntamento erano presenti, oltre ad amici e frequentatori della Taverna Vesuviana, un gruppo di vera eccellenza in quanto a gourmet: Renato Ruocco (giornalista e direttore di Bufala Fest), Gianluca Napolitano (Convivium leader della condotta SlowFood Agro nolano) e Domenico Catapano (World Gourmet Society, docente di Design presso l’Università Federico II di Napoli).
Lo chef vesuviano, Alfonso Crisci — già leader della Nazionale Italiana Cuochi e di recente entrato a far parte dell’Alleanza dei cuochi di SlowFood — ha sorpreso tutti i suoi ospiti puntando innanzitutto sulla qualità delle materie prima ma in particolare sulla rielaborazione di piatti “poveri”, della tradizione contadina, trasformati in pietanze di grande carattere contemporaneo: pomodori arreganati in ragù di pomodorino giallo, carciofo in cassuola, minestra maritata con baccalà preparata con sette tipi diversi di verdure da coltivazioni biologiche, reginetta con ragù napoletano e fiocchi di ricotta e per finire spezzatino di manzo alla Vesuviana e Babà classico napoletano.
Tutte materie prime a chilometro zero: “Scelgo personalmente i prodotti da utilizzare nei miei piatti — ci tiene a sottolineare Alfonso Crisci —, non amo i congelatori, tutto ciò che metto nei piatti dei miei ospiti è fresco e proposto senza alcuna sofisticazione. La pasta, il pane, non sono di provenienza industriale ma realizzati internamente con l’aiuto dei miei giovani collaboratori”.
La Taverna Vesuviana, che si trova a San Gennaro Vesuviano — a pochi km dal CIS e dal Vulcano Buono — su quella che era qualche secolo fa una importante strada di collegamento tra Nola e Castellammare di Stabia, offre ai suoi ospiti — sia a pranzo che a cena — quella che potremmo definire una nuova cucina vesuviana; piatti della tradizione contadina rielaborati con grande passione in chiave contemporanea, innovativa. La qualità è la regola principale cui ci si ispira: tutti i piatti vengono preparati secondo questo principio, preservandone il sapore antico con l’aggiunta di qualche preziosismo d’attualità.
Anche la carta dei vini è concentrata per lo più su produzioni di eccellenza campane, senza però distogliere lo sguardo dal panorama nazionale ed internazionale.