Entro l’anno i reperti archeologici di Terzigno verranno esposti nell’ex Mattatoio Comunale già ristrutturato per ospitare il Museo dell’area, questo l’impegno preso dal Soprintendente Massimo Osanna che ha effettuato un sopralluogo insieme all’ispettrice di competenza Caterina Cicirelli, il sindaco Francesco Ranieri.
I reperti archeologici provengono dalla Cava Ranieri un’area di circa 500mila metri quadrati di storia e archeologia, ben tre ville romane ma anche sede di una ex discarica, aperta nel corso di una delle prime emergenze rifiuti. La villa catalogata col “Numero 6”, fu interessata pochi mesi fa dal crollo della copertura, la villa “Numero 1” fu interrata dalla stessa Soprintendenza per preservarla, mentre la “Numero 2” è quella situata nei pressi dell’ex sito di stoccaggio.
Si è discusso di valorizzazione del turismo e del patrimonio archeologico nel territorio del Parco Vesuvio durante il convegno che si tenne in Sala Consiliare il 12 Maggio scorso. Intervennero politici, tecnici e addetti ai lavori per discutere sullo sviluppo di questi territori che nascondono tesori archeologici di grandissimo pregio, spesso inaccessibili a visitatori e turisti. Nel corso del convegno si discusse anche della cava Ranieri a Terzigno e fu presentato il Progetto “Materia” messo a disposizione da un gruppo di professionisti, archeologi, ingegneri e architetti. Progetto che prevede proprio la trasformazione di cava Ranieri in un enorme Parco archeologico e naturalistico, in grado di esaltare le tre ville romane, ma anche le sequenze stratigrafiche createsi durante le eruzioni del Vesuvio, molto care agli studiosi della materia. Il Comune di Terzigno ha fatto suo il progetto e lo ha presentato al Ministero dei Beni Culturali ed alla Soprintendenza: questo ha dato senso alla visita di ieri del professor Osanna e della dottoressa Cicirelli.
Osanna si è impegnato per concretizzare un immediato restauro dei reperti terzignesi, che saranno trasferiti a Terzigno per essere esposti in mostra permanente.