Stabia. Scavi a Villa Arianna, ecco i risultati delle indagini

Presentati presso il Vesuvian Institute di Castellammare di Stabia i risultati dell’ultima campagna di scavo archeologico condotta dalla Fondazione RAS e dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo presso la villa Arianna a Stabia, con la direzione scientifica della Soprintendenza Pompei.

Termina con interessanti risultati presentati al pubblico l’attività di scavo che ha interessato una superficie di 44 mq per una stratigrafia di circa 1,70 m, nell’ambiente 71 di Villa di Arianna. L’ambiente funzionava – spiega l’archeologo Paolo Gardelli che ha condotto per conto della RAS l’attività di scavo insieme con il Dott. Alexander Butyagin del Museo Ermitage – come criptoportico o corridoio di congiunzione fra un settore non ancora in luce ed il settore termale di recente studiato dalle due realtà congiunte.

Già indagato durante il periodo borbonico e nuovamente tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, l’ambiente 71 ha rivelato una stratigrafia che vede sotto uno strato di dilavamento la presenza di materiali di riempimento ed ancora al di sotto uno strato di crollo del soffitto dell’ambiente a causa dell’eruzione del 79 d.C. Tra i reperti recuperati suscita curiosità il recupero di cassette utilizzate per la raccolta ed il deposito del materiale archeologico, che, dopo aver accolto i materiali rinvenuti durante gli scavi degli anni ’80, vennero lasciati nel medesimo ambiente dove sono rimasti fino alla riscoperta, sepolti da terra e detriti accumulati a causa della pioggia e dello scorrere del tempo.

I reperti di più consueta natura provengono invece dal riempimento di epoca borbonica, che testimonia la conoscenza e l’indagine da parte degli scavatori inviati da re Carlo ma che non ritennero utile rilevare in planimetria l’ambiente. Nella planimetria del Weber, l’ingegnere svizzero a cui si devono i rilievi degli edifici stabiani nella fase borbonica, non compare la pianta dell’ambiente in questione. Fra gli oggetti rivenuti si segnalano numerosi frammenti di affresco, di cui si auspica un restauro, una chiave, ceramica, frammenti di lucerne. Alcuni elementi, inoltre, permettono di ipotizzare che al momento dell’eruzione del 79 d.C. l’ambiente era in corso di restauro: a testimoniarlo sarebbero frammenti di anfore contenente calce verosimilmente utilizzata per i lavori ed un pezzo di mosaico pavimentale con uno strato superficiale di intonaco e di pittura, evidentemente testimone di un cambiamento in atto nella stanza per possibili danni causati dal terremoto che aveva sconvolto i siti vesuviani 17 anni prima e che aveva portato, dunque, alla sostituzione della pavimentazione preesistente. È stato rinvenuto anche un accumulo di laterizi funzionale alla ripavimentazione in cocciopesto dell’ambiente.

Butyagin e l’equipe di archeologi russi ritorneranno il prossimo anno per procedere con lo studio della villa, così come procederanno i lavori dell’Università del Maryland, presentati per l’occasione dagli studenti seguiti dal prof. R. Lindley Vann, che hanno effettuato rilievi architettonici in 3D per la creazione di un wire frame drawing utilizzato per futuri modelli ricostruttivi.

Intanto procedono anche la attività della fondazione RAS: a presentare i lavori degli ultimi anni l’Ingegner Egidio Di Lorenzo ed il Prof. Thomas Noble Howe, coordinatore generale scientifico RAS, che hanno esposto le varie attività in cui la Fondazione si è cimentata per la promozione e la conservazione del sito stabiano. Mostre internazionali, attività didattiche, partenariati con circa 50 realtà accademiche italiane ed internazionali sono il portfolio della fondazione che si dice costantemente impegnata per la promozione del sito stabiano, eccellenza mondiale. Come ha espresso l’Ing. Di Lorenzo c’è la possibilità che si termini nei prossimi due anni anche il progetto del Visitor Center installato presso l’ingresso di Villa San Marco, uno dei 30 progetti avviati dalla fondazione negli anni, che andrà a colmare uno dei gap attuali più forti nell’accoglienza e valorizzazione del sito.

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