Gragnano in tilt: il ritorno dei Pastai è un successo

Venerdì 8 e sabato 9 settembre Gragnano è lettaralmente “andata in tilt” grazie al ritorno della “Festa della Pasta”, una manifestazione che mancava da ben cinque anni, troppi per una città che ha nella pasta il suo traino economico.  

Nonostante il maltempo che ha provato in tutti i modi a mettere i bastoni tra le ruote al carro dell’”oro bianco”, la cittadina in provincia di Napoli è ritornata ad essere il centro nevralgico dell’enogastronomia tipica mediterranea.

Fiumi di persone, buon cibo e musica di qualità per due giorni – tre se non fosse stato per l’allerta meteo diramata nella giornata di domenica 10 settembre – hanno riempito entrambi i lati di via Roma che, nel 1700, contava oltre 200 pastifici, una condizione unica ed irripetibile nella storia della produzione alimentare italiana, e dove la pasta veniva fatta essiccare, per seguire il sole dall’alba al tramonto, sfruttando anche il vento fresco e umido da ovest (il mare si trova a soli 3 km) che veniva incanalato in questa “Galleria del Vento” perfetta.

Un procedimento nato dall’amore dei pastai gragnanesi: da qui il nome della festa, “Pasta, amore e… pomodoro”, semplice ma dal gusto internazionale, così come i suoi ospiti, a cominciare da Sven Otten, il ballerino dello spot Tim che ha sbancato tutto, passando per la comicità nostrana di Simone Schettino per poi concludere con il groove di Enzo Avitabile, l’artista simbolo della contaminazione e dell’accoglienza tipica della nostra Campania.

Gli undici pastifici attuali aderenti al Consorzio – La Fabbrica della Pasta, Pastificio D’Aragona, Pastificio D’Aniello, Antiche Tradizioni di Gragnano, Il Re della Pasta, Pastificio Massa, Oro di Gragnano, Il Mulino di Gragnano, Cooperativa Pastai Gragnanesi, Pastificio Di Martino e Pastificio Dei Campi – hanno dato il massimo per esaltare il nome di Gragnano nel mondo.

Completamente esauriti gli stand che hanno ospitato i dodici chef coordinati da Alfonso Iaccarino, “Testimonial” della Pasta di Gragnano nel mondo. Sono stati circa 10mila i primi piatti serviti, quasi 7mila nella sola serata di sabato, per un totale di visitatori, a detta della Questura, di circa 80mila persone.

Qualche commento negativo c’è stato, impossibile non averne. Su alcuni gruppi social legati al territorio, alcuni hanno avanzato critiche per la mancanza di stand per le persone soggette a intolleranze, soprattutto celiaci, anche se nel disciplinare della Pasta IGP di Gragnano non è prevista alcuna menzione “gluten free”. Altre critiche sono state mosse per il traffico intenso, per l’organizzazione, altre ancora per la sosta selvaggia: ma se i dati della Questura venissero confermati, sarebbe davvero stato difficile immaginare un’organizzazione diversa da quello che è stata: un’autentica vetrina mondiale dell’oro bianco di Gragnano. 

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