Si torna a scavare a Paestum con ben tre cantieri aperti nel sito archeologico. Sul campo, l’Università di Salerno con scavi all’Athenaion, la Fondazione Paestum con scavi nell’Agorà, e l’Università degli studi di Napoli L’Orientale alla casa arcaica. L’obiettivo delle ricerche sarà, come sempre, quello di apportare nuove informazioni topografiche e architettoniche sugli strati più antichi della città.
Marialuigia Rizzo, coordinatrice sul campo del cantiere dell’Athenaion, avrà il compito di indagare, insieme alla sua equipe, la parte meridionale del santuario dove intorno agli anni ’20 e ’30 fu ritrovata la famosa stipe del santuario con ricchi oggetti ceramici, terrecotte e metalli. Di recente, una mostra è stata allestita all’interno del Museo archeologico di Paestum con gli oggetti in bronzo ritrovati, in particolare armi (scudi, elmi, lance, giavellotti, ecc.). il progetto, mirerà a ricostruire il contesto e la storia più antica dell’importante centro sacro, ormai dopo 90 anni dall’ultimo scavo diretto da Don Amedeo nel 1928.
Nell’agorà, lo scavo diretto da Emanuele Greco con il coordinamento sul Campo di Federica Di Biase, mirerà a proseguire lo studio della Porticus, edificio colonnato di età romana che ha obliterato edifici precedenti. Le indagini attuali e future, avranno come obiettivo una conoscenza approfondita del monumento e il recupero di informazioni sugli strati arcaici e classici di Poseidonia/Paestum.
Ad ovest dell’Athenaion, Laura Ficuciello insieme al suo team, esplorerà la casa arcaica, già parzialmente indagata negli anni ’80 e nuovamente esplorata lo scorso anno. È l’unica casa arcaica conosciuta a Poseidonia/Paestum e una delle poche rinvenute in tutta la Magna Grecia.