Da venerdì 1 a martedì 5 marzo 2019, alle ore 21.00, presso il Teatro Arca’s di Napoli, andrà in scena “La Canzone di Zeza”, da un’idea di Michele Maione ed Emidio Ausiello.
Sul palco, Mimmo Scippa (Pulcinella), Marcello Raimondi (Zeza), Enzo Tammurriello (Vincenzella), Gennaro Rosa (Don Nicola). Musiche a cura di Emidio Ausiello e Michele Maione.
La Canzone di Zeza è un’espressione di teatro di tradizione orale ancora oggi viva in alcune zone della Campania e legata al periodo del Carnevale.
Racconta la vicenda di Zeza e suo marito Pulcinella, il quale non vuole che sua figlia Vicenzella si sposi. Ma Zeza, madre ruffiana e condiscendente fa in modo che sua figlia si incontri e scambi la promessa di nozze con il giovane pretendente Don Nicola.
L’azione è puramente rituale in quanto rappresenta la figura di un anno, padre ormai morente il quale cede a rassicurare con un nuovo matrimonio la continuità di un ciclo vitale naturale.
Questa trasposizione mette l’accento sugli elementi rituali rappresentati soprattutto dagli archetipi dei personaggi, i quali, mascherati rivelano tutta la loro umana ambiguità.
Non esiste morale: mostruosità e vitalità convivono nelle maschere come dell’animo umano.
La rappresentazione è quasi interamente cantata. Le musiche, eseguite dal vivo, sono in parte desunte dalla tradizione e rielaborate, in parte riscritte.
La danza finale racchiude in se tutto il senso della rappresentazione: le atrocità, a cui è teso l’uomo, non possono frenare il flusso della vita che si perpetua. La tarantella appunto non è altro che un percorso dall’oscurità degli inferi alla luce del sole e del cielo stellato.