Pompei, Osanna: “Dal 9 giugno riapertura più tecnologica”

Il direttore svela i piani dei siti archeologici: “Lentamente riapriremo anche Stabia, Oplonti e Boscoreale”

Queste due prime settimane di riapertura di Pompei, “sono di sperimentazione, con un percorso obbligato ma ricco a un prezzo bassissimo. Dal 9 giugno partirà la nostra seconda fase che sarà molto più tecnologica, con itinerari diversificati e che non si incrociano”.

Lo ha detto il Direttore Generale del Parco archeologico di Pompei Massimo Osanna, intervenendo all’incontro online “Cambierà il nostro tipo di sviluppo dopo il coronavirus? Sostenibilità territoriale, patrimonio culturale e turismo”, organizzato dalla Camera Forense Ambientale, insieme a Remtech.

Il visitatore “per essere guidato avrà a disposizione anche un’app da scaricare gratuitamente che lo orienterà nel percorso ma soprattutto darà anche indicazioni su possibili assembramenti, su aree da evitare o consigliate” ha aggiunto.

Ci sarà anche un “braccialetto usa e getta che servirà da biglietto e per essere geolocalizzati, georeferenziati ed eventualmente soccorsi in caso di necessità”. Lentamente “riapriremo oltre Pompei anche gli altri siti periferici, come la ville di Stabia, di Oplontis, Boscoreale, visitati pochissimo rispetto ai 4 milioni di Pompei e su cui invece vorremmo puntare. Ad esempio chiudendo Pompei un giorno alla settimana e aprendo in quel giorno i siti periferici altrettanto straordinari“.

Si sta lavorando molto anche “sull’energia sostenibile, trasformando tutta l’illuminazione interna di Pompei in green”, nell’ottica “di un turismo sostenibile che sfrutti tutte le fasce orarie, anche quella notturna”. Questo significa, sottolinea Osanna, anche la possibilità per i turisti ” di fermarsi sul territorio. Contemporaneamente pensiamo a un biglietto che valga due giorni”. Per questo tuttavia “serve una sinergia con tutti gli operatori del territorio e una ricettività alberghiera adeguata”. Per quanto si continuerà a sviluppare la presenza online di Pompei, “ritengo sia fondamentale il contatto diretto con la cultura e in particolare, con un luogo come questo, resiliente per eccellenza – conclude -. Ci può far riflettere su valori fondamentali dell’umanità che tornano in questo momento alla ribalta”.

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