Chi è Dario Sammartino?

Se il suo soprannome è Madgenius una ragione ci sarà. Probabilmente dipende dal fatto che Dario Sammartino, a 33 anni, è uno dei dieci migliori giocatori al mondo di poker sportivo, versione Texas Hold’em. A farlo diventare così forte, con un palmares di trofei impressionanti, guadagni milionari e una carriera in ascesa, sono la vena geniale che al tavolo verde è spesso risolutiva e quel pizzico di follia, che gli scorre nelle vene, forse anche per via della sua origine. Nato a Napoli, Dario è cresciuto nella città partenopea e si è avvicinato al mondo delle carte già da bambino. Ad insegnargli le regole e come calcolare i punti poker è stato suo padre.

Un bambino affascinato dalle carte

Anche prima, in realtà, Dario Sammartino giocava a carte in compagnia dei nonni. Durante le feste comandate, quando tutta la famiglia si riuniva, preferiva dedicarsi alla scopa al tavolo con i grandi, invece di divertirsi con i suoi cuginetti. Quasi una predestinazione. La passione per le carte scorreva già nelle vene del campione e non ha mai smesso di farlo. Quando il padre spiegò a suo figlio il poker e gli disse che si trattava di un gioco dove l’abilità conta e alla lunga il più forte vince quasi sempre, per il bambino fu una specie di illuminazione. Da allora non ha fatto altro che pensare che voleva diventare un campione e ha continuato a giocare. Prima con i parenti e gli amici, poi nei circoli della città e della regione. Alternando questa attività alle altre della sua vita quotidiana, la scuola, il ruolo di Pr nelle discoteche. Solare, simpatico e di bella presenza, Dario ha sempre saputo come comportarsi con la gente e come farsi amare. Una dote che, in realtà, gli ha permesso anche di imparare a capire le persone: abilità preziosa, quando si sta al tavolo da gioco e si deve scoprire se gli avversari bluffano oppure no. Quando il Texas Hold’em è approdato in Italia per Dario Sammartino è stato colpo di fulmine. La progressione delle sue capacità è stata inesorabile e lo ha portato a muoversi per tutta Italia e anche all’estero. Il suo nome si è fatto notare nell’ambiente e ha conquistato attenzione, finché nel 2010 ha deciso di cambiare passo e trasformare l’hobby delle carte in una professione. Merito anche dell’incontro con Mustapha Kanit, altro campione italiano, che è diventato un amico e un compagno di avventure, tanto nel mondo del poker quanto nella vita.

Stregato dal gioco online

Insieme hanno scoperto il poker online e il soprannome Madgenius87 è stato coniato per giocare in questo ambiente virtuale, che spesso coltiva campioni e a cui chiunque si può avvicinare, affidandosi a piattaforme sicure, come ad 888poker. Da questo punto in poi per Sammartino è iniziata la collezione di premi, che lo ha portato a diventare il numero uno nella All-Time Money List italiana di giocatori di poker e il 46esimo della All-Time Money List mondiale. Il player napoletano è stato anche il terzo giocatore italiano, dopo Filippo Candio e Federico Butteroni, a sedere al tavolo del Main Event delle World Series of Poker di Las Vegas, che lo ha incoronato vicecampione del mondo nel 2019. Come spiega la Gazzetta della Sport a portarlo in quella posizione non è stata la fortuna, ma qualcosa di più: un mix di genio, follia e determinazione che lo hanno mantenuto concentrato nei dieci giorni di sfide continue, che hanno visto affrontarsi 8.569 partecipanti. Nella sua carriera Sammartino ha guadagnato oltre 14 milioni di dollari e ancora non è stanco. Un uomo pieno di talento, che sogna di vincere ma anche di mettere la testa a posto; e che sa essere generoso, come dimostra il fatto che collabori con la onlus Reg (Raising for Effective Giving), una charity fondata da giocatori di poker, che cedono una percentuale delle loro vincite per cause benefiche. Nonostante adesso viva a Vienna, infine, Dario rimane il ragazzo di Napoli, che amava fare festa, animato da quella malizia tutta partenopea che lo aiuta anche al tavolo da gioco. Uno dei figli speciali di questa terra, con tutte le sue sfumature. Un po’ come Diego Armando Maradona, che in questo periodo la città celebra con una mostra a Capodimonte. Un altro eroe dai mille volti: proprio come Madgenius.

(foto tratta da wikipedia)

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