Fotografi di Italia e Spagna raccontano la Divina Commedia attraverso i vicoli di Napoli
Napoli, crocevia di popoli e culture, di grande importanza per tutta Italia e nel cuore di milioni di campani nel mondo, non avrebbe potuto essere estranea alla scena culturale in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Così, oltre alle Melodie di Partenope cantate nel centro antico di Napoli, i vicoli diventano l’ambientazione ideale per rendere omaggio al poeta fiorentino.
L’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia ha deciso di onorare la memoria del Sommo Poeta con la mostra “Divini Quartieri Spagnoli”: rassegna in cui fotografi spagnoli e italiani interpreteranno il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno danteschi mediante i loro scatti della pittoresca cornice dell’omonima porzione di Napoli.
I Quartieri Spagnoli sono un vero emblema e simbolo del capoluogo partenopeo, tanto controversi quanto rilevanti per la loro importanza storica e culturale. Infatti, i Quartieri Spagnoli nacquero per ospitare le truppe spagnole che occupavano la città, a partire dal 16º secolo con la dominazione borbonica.
Sede della mostra, che avrà luogo a partire dal 23 luglio 2021 fino al 23 ottobre 2021, saranno gli spazi della FOQUS (Fondazione Quartieri Spagnoli), all’interno dell’ex Istituto Montecalvario. In galleria saranno esposte le immagini catturate da Adriana Laespada, Marco Barsanti Rodriguez, Piero Pompili e Paolo Manzo.
La spagnola Laespada è una cantante lirica, nonché scenografa e fotografa di Bilbao che lavora già con importanti teatri italiani ed internazionali, anche in qualità di regista; sta esplorando con passione il mondo della fotografia analogica. Il connazionale Barsanti Rodriguez, classe ’97 di Madrid, nasce illustratore per poi rientrare nel mondo della fotografia irriverente. Come commenta Núria Vila per www.reviewbox.es: “L’artista spagnolo si contraddistingue per cogliere espressioni e situazioni peculiari, spesso controcorrente. Celebre la sua mostra di ritratti di famosi influencer di Spagna, senza effetto bokeh e l’uso di teleobiettivo con massima apertura del diaframma per valorizzare l’espressività, in pose ispirate ad iconiche locandine del cinema”.
Per quanto riguarda gli italiani Piero Pompili, il veterano dei quattro, comincia nei primi anni ’80 a fotografare la sua periferia romana. Fino agli anni ’90 concentrò la sua ricerca sulle palestre del “Purgatorio Italia”, dal casertano al bergamasco, con sporadiche incursioni strabilianti a Brooklyn. Ad oggi sono circa ventimila le sue foto che raccontano questo, scattate con l’inseparabile Nikon reflex prevalentemente in bianco e nero.
Paolo Manzo, nato a Napoli nel 1986, formatosi in fotografia all‘”IPIA” di Ponticelli e allo “IED” di Roma. Già a 10 anni iniziò le sue esperienze come apprendista nei laboratori e nei servizi per matrimoni, per poi appassionarsi al ritrarre la realtà delle difficili periferie napoletane; questo lo ha portato a collaborare con El Pais (grande quotidiano Spagnolo) e LocalTeam (agenzia italiana di Breaking news).
A completare il valore dell’esposizione ci sono i testi elaborati da Andrea Di Bella (autore ed attore italiano), Daniel Verdú (corrispondente del “El País” dall’Italia). Il tutto a cura di Iris Martín-Peralta.
Foto: OrnaW – pixabay