Tennis, Berrettini e non solo: la stagione degli azzurri (le vittorie, il ranking)

Mai come nel 2021 si è sentito parlare così tanto di tennis italiano. Merito soprattutto di Matteo Berrettini e Jannik Sinner, non a caso i due azzurri che vantano la posizione migliore nel ranking ATP. Berrettini ha partecipato di recente a una rarissima finale del torneo di Wimbledon, l’evento più antico della storia di questo sport. Se la storia del torneo Parigi-Bercy Masters 1000 ha molto da raccontare, figuriamoci quella di un major così ricercato. Sinner, invece, fa parlare di sé soprattutto per come sta bruciando le tappe: stiamo parlando di un ragazzo di appena 20 anni che nel giro di pochi mesi è riuscito a raccogliere risultati che altri non hanno visto nel corso di un’intera carriera. Insomma, il futuro del tennis dello Stivale sembra assicurato-

Il rovescio bimane di Berrettini è celebre e in carriera gli ha permesso di vincere su tutte le superfici, ma anche il diritto stretto incrociato non è da sottovalutare. Le aspettative su Wimbledon non erano comunque delle più elevate lo scorso 11 luglio, una giornata ugualmente storica per lo sport italiano a causa della concomitanza con la vittoriosa finale degli Europei di calcio. Berrettini vinse il primo set contro Djokovic, primo assoluto nel ranking, per poi arrendersi nei successi. Una noia muscolare ha poi fatto svanire il sogno delle Olimpiadi e Berrettini è tornato in scena ai Masters 1000 di Cincinnati, venendo sconfitto agli ottavi di finale. Poi, ai quarti di finale degli Open degli Stati Uniti un nuovo match contro Djokovic ha visto una seconda sconfitta sulla scia della prima. Ai Masters 1000 di Indian Wells, infine, il tonfo è arrivato di fronte a Taylor Fritz. Oggi Berrettini è 7° nel ranking.

Sinner, invece, era balzato agli onori delle cronache per la finale persa contro Hurkacz al Miami Masters. Soltanto dei colossi come Nadal, Djokovic e Agassi erano riusciti a raggiungere un risultato tanto importante prima dei 20 anni. Sinner predilige le superfici rapide, ma è forte anche sulla terra battuta. I colpi da fondo campo, il rovescio incrociato e il rovescio bimane sono i suoi punti di forza. Anche l’altoatesino, però, ha rinunciato alle Olimpiadi e poco dopo ha trionfato all’ATP 500 di Washington, che per la prima volta ha visto un vincitore italiano. Ai Masters 1000 di Toronto è stato eliminato all’esordio, mentre agli US Open è stato Zverev a stopparlo agli ottavi di finale. Ai Masters 1000 di Indian Wells anche Sinner è stato eliminato da Taylor Fritz. Il ragazzo è al momento 13° nel ranking.

Ad occupare la posizione n° 24 nella classifica mondiale è invece Lorenzo Sonego, che ha fatto il suo esordio stagionale al Murray River Open, perdendo al primo turno. Agli Australian Open è stato poi Feliciano López a batterlo e al 250 di Montpellier non è andato oltre ai quarti. All’ATP 500 di Rotterdam è stato eliminato al primo turno da Tommy Paul, nel Masters 1000 di Miami si è arreso a Tsitsipas. Dopo aver vinto il 250 di Cagliari, sia in singolo sia in doppio, non ha ottenuto grandi risultati ai Masters 1000 di Monte Carlo, mentre agli Internazionali d’Italia è arrivato in semifinale. Male al Roland Garros, meglio a Wimbledon, dove ha perso contro un gigante come Roger Federer.

Fabio Fognini, invece, ha iniziato il 2021 perdendo al secondo turno nel torneo di Adalia. Nell’ATP Cup di febbraio ha ottenuto risultati solo in coppia con Berrettini e agli Australian Open si è arreso solo a Nadal. Il rendimento non troppo brillanti nel corso dell’anno l’hanno allontanato molto dalla top 20 del ranking, dove oggi è 34°. Al Roland Garros ha perso contro Federico Delbonis e a Wimbledon contro Andrej Rublëv. Nell’ambiente Fognini è noto soprattutto per diversi episodi sopra le righe che gli sono costati spesso ampie critiche mediatiche. Ciononostante, figura anche lui tra i migliori tennisti italiani in circolazione.

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