Numeri allarmanti che dovrebbero spingere i Paesi a ridurre considerevolmente le emissioni di CO₂
I dati parlano chiaro: il 99% della popolazione globale respira aria inquinata. Numeri allarmanti che dovrebbero spingere i Paesi a ridurre considerevolmente le emissioni di CO₂, in particolare la Cina, gli Stati Uniti e l’India, nella top 3 delle nazioni che inquinano di più.
Una sfida alla quale anche l’Italia non può e non deve sottrarsi. Infatti, come sottolinea l’infografica “SOS inquinamento, la guida degli animali-sentinella per cambiare rotta” realizzata da Acea Energia, la penisola occupa la 19esima posizione nella classifica dei Paesi più inquinanti, con Alessandria, Milano e Lodi sul podio delle città italiane maggiormente inquinate.
Peggiore, invece, la situazione se si considera l’impronta ecologica degli italiani che, lo scorso 15 maggio, hanno esaurito le risorse messe a disposizione dalla Terra nel 2022. Un dato inquietante, che fa dell’Italia il secondo Paese al mondo per consumo delle risorse rispetto a quelle prodotte: infatti, servirebbero 5,3 “Italie” per soddisfare a pieno il fabbisogno della popolazione.
Alla luce di questi numeri, un’inversione di rotta a livello mondiale e locale diventa dunque obbligatoria. A tal proposito, un importante aiuto nella salvaguardia della biodiversità ci può essere fornito da alcuni amici del regno animale.
- In primis le api, altamente sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti, al punto tale da fornire indicazioni essenziali sullo stato dell’inquinamento dell’aria nel breve e nel lungo termine esaminando il miele e la cera da loro prodotti.
- In secondo luogo, le cozze, che grazie alle loro qualità filtranti e alla loro sensibilità al rilascio di inquinanti fungono da veri e propri indicatori del grado di inquinamento dell’acqua.
- Ci sono poi i gatti, che segnalano la presenza di metalli pesanti nell’ambiente.
- Infine, gli elefanti, la cui presenza nelle foreste pluviali è fondamentale per questi ecosistemi e per l’intero pianeta. Ciascun esemplare, infatti, consente agli alberi di assorbire lo stesso quantitativo di emissioni di CO₂ prodotto in un anno da 2 mila auto a benzina.
Gli animali-sentinella sono potenti indicatori di quale strada evitare, e quale invece intraprendere: ci possono guidare davvero verso un futuro meno inquinato.