Gli aspetti psicologici sono importanti nel poker: ecco come imparare a ridurre lo stress al tavolo verde.
Secondo alcuni il poker è fondamentalmente un gioco psicologico. Chi conosce poco questo gioco potrebbe asserire che conta soprattutto la fortuna, mentre chi si è già addentrato nel mondo del tavolo verde dirà che è più che altro una questione di abilità. E tra queste abilità quelle psicologiche rivestono un ruolo centrale.
L’importanza della psicologia nel poker
La fortuna può ovviamente far vincere e perdere, ma nel poker c’è anche la possibilità di vincere con delle carte peggiori rispetto a quelle del proprio avversario. Ciò che rende possibile quello che in qualsiasi altro gioco sarebbe impossibile, è uno degli aspetti più affascinanti del poker: il bluff. Il bluff è una vera e propria arte che si fonda proprio sulla psicologia, perché richiede una profonda conoscenza degli aspetti mentali per indurre l’avversario a passare la mano migliore.
Ma la psicologia non incontra il gioco del poker solo quando si deve bluffare. In realtà ogni aspetto di una mano al tavolo verde è intriso di psicologia. Basti pensare ai cosiddetti “tell”, cioè quei segnali spesso impercettibili che possono essere rivelatori di uno stato di insicurezza dell’avversario.
Una mano che trema, il respiro trattenuto, il modo di impilare le chips, l’azione di ricontrollare le carte, lo sguardo: tutte queste azioni, nella maggior parte dei casi involontarie, possono dire molto a un giocatore che è in grado di leggerle e interpretarle. Bisogna comunque fare attenzione a filtrare i cosiddetti falsi tell, cioè i segnali che l’avversario può manifestare appositamente per confondere e distogliere l’attenzione dalle sue reali intenzioni. A fare la differenza sarà l’esperienza e la profonda conoscenza delle dinamiche psicologiche e di comunicazione non verbale.
La gestione dello stress nel poker
Un altro ambito nel quale la psicologia si rivela fondamentale nel poker è quello legato allo stress. Questo gioco, infatti, richiede di prendere decisioni che possono avere un enorme impatto finanziario – si pensi ai tavoli finali dei tornei e degli eventi più importanti dove sul piatto ci sono milioni di dollari – in poco tempo e con delle informazioni incomplete.
Nel poker, infatti, il giocatore conosce solo una parte delle informazioni (le sue carte e quelle scoperte) e deve affidarsi alla probabilità per cercare di prendere la decisone migliore. Si tratta comunque di una scelta che prevede un elevata dose di rischio e che comporta una elevata dose di stress.
Quello che chiamiamo stress è in realtà un meccanismo di difesa dell’organismo, che in situazioni di pericolo potenziale (reale o percepito) incomincia a rilasciare adrenalina, che ci permette di avere a disposizione dell’energia in più per affrontare il pericolo. Al tavolo verde il pericolo è ad esempio rappresentato una perdita elevata.
Ma non è solo questo meccanismo a creare stress. Il nostro cervello è portato ad associare un risultato altrettanto positivo ad un’azione positiva: si tratta di un comportamento a cui siamo abituati e su cui si basa l’intera società. Purtroppo, però, nel poker ad un’azione corretta (cioè se si gioca bene) potrebbe corrispondere un risultato negativo, semplicemente perché il caso ha voluto così. Al contrario, potremmo giocare male e vincere lo stesso. Questa confusione contribuisce a creare stress per la nostra mente e per le nostre emozioni.
Gestire lo stress
Sono notevoli i danni e i rischi dello stress, che potrebbe ad esempio portarci a prendere le decisioni sbagliate nel momento sbagliato. Ma fortunatamente è possibile imparare a gestire le situazioni potenzialmente stressanti e a restare mentalmente lucidi.
Uno tra i più importanti “rimedi” non ha che fare con il tavolo verde ma con… il letto. Proprio così, per ridurre lo stress derivato dal gioco del poker (ma in generale questo vale anche per altri aspetti della vita) bisogna dormire bene e a lungo. L’ideale è almeno sette ore a notte, anche se questo è un dato soggettivo: ognuno deve trovare il numero di ore che gli consente di essere riposato e rilassato durante la giornata.
Anche una dieta equilibrata ha la sua importanza, così come è utile evitare l’eccesso di alcol. Fare un p’ di attività fisica consente di scaricare la tensione e aiuta ad essere più calmi anche quando si gioca a poker.
Un altro aspetto che può contribuire a migliorare la gestione dello stress è la meditazione. Si tratta di una pratica molto diffusa tra sportivi in generale e particolarmente apprezzata da molti giocatori di poker professionisti, anche se non si direbbe… La meditazione e il rilassamento indotto in modo volontario hanno il pregio di calmare la mente. Questa condizione aiuterà ad affrontare meglio anche i momenti di forte stress.
Dal momento che gli stati psicologici di stress sono causati dall’incertezza che c’è nel gioco del poker, è importante valutare le proprie performance di gioco in modo non correlato al profitto. Piuttosto vale la pena concentrarsi su aspetti maggiormente controllabili, come lo sviluppo delle proprie abilità, ed è utile fissare gli obiettivi precisi e raggiungibili.
Questi sono solo alcuni consigli per imparare a gestire i momenti più difficili quando si gioca a poker e limitare l’impatto dello stress.