Inaugurato nel 2004, è situato nel Castello Baronale del borgo di Oliveto Citra
Il Museo Archeologico Provinciale dell’Alta Valle del Sele si trova nel paese di Oliveto Citra, in provincia di Salerno, all’interno del Castello Baronale che sorge al centro dell’abitato.
Edificato su un compatto masso calcareo, il complesso reppresenta uno dei tipici castelli baronali dei Sud Italia. La sua forma è vagamente trapezoidale e la sua planimetria rimanda a un disegno castrense largamente recepito nella tarda fortificazione normanna. Le prime tracce della sua esistenza risalgono al 1114 e, fino a tutto il Rinascimento, fu sede dei feudatari e dei baroni locali. Solo a partire dalla seconda metà del ‘500 subì una ricostruzione più consona ai nuovi tempi della fortificazione e dell’architettura baronale.
Il Castello, inoltre, rappresenta un luogo importante per i Cristiani perché, accanto a uno dei suoi cancelli, il 24 maggio 1985 apparve per la prima volta la Madonna, che da allora viene appellata anche come “Regina” o “Madonna del Castello”.
Il Museo ospita un primo nucleo di ritrovamenti derivanti dalla documentazione delle campagne di scavo degli anni 1928-29 che portarono alla scoperta di 65 sepolture – di cui 4 prive di corredo – oltre a numerosi reperti tra esse rinvenuti.
La necropoli, che copre un arco cronologico ampio – le tombe più antiche risalgono tra il VIII e il VII sec. a. C. mentre le più tarde sono databili tra la fine del IV e l’inizio del III sec. a. C. – rappresenta un’importante espressione della cultura di “Oliveto-Cairano’’, in particolar modo nell’ambito della “cultura delle tombe a fossa’’.
Grazie alla sensibilità dell’allora Direttore del Museo di Salerno Antonio Marzullo, nell’estate inoltrata del 1928 iniziò la prima breve campagna di scavi durante la quale furono riportate alla luce 20 sepolture, di cui 18 in contrada Turno e 2 in contrada Civita. Gli scavi furono poi ripresi tra il 1° settembre e l’8 ottobre del 1929 con la scoperta di altre 45 tombe, sempre in contrada Turno.
Tra queste, la tomba XIII/1929, l’unica sepoltura di Oliveto Citra di cui è stato conservato, insieme alla suppellettile sepolcrale, anche lo scheletro che, all’atto del ritrovamento, giaceva supino, contornato da abbondante vasellame ceramico e oggetti metallici collocati soprattutto ai piedi e lungo il fianco sinistro. Dal 1964 la sepoltura, completamente restaurata, si trova nel Museo Archeologico Provinciale di Salerno.
Il Museo Archeologico Provinciale dell’Alta Valle del Sele espone una cinquantina di corredi tombali – vasi decorati a vernice nera con motivi floreali (V sec. a. C.), vasi a vernice nera e “a figure rosse” e vasellame a decorazione geometrica (IV – inizi III sec. a. C.), frammenti ceramici e metalli quali un elmo, fibule (IV – III sec. a. C.) e numerose monete d’argento magno-greche (Posidonia, Velia, Crotone), campane in bronzo (Suessa) e imperiali romane di bronzo – che evidenziano come questo sito partecipò al fenomeno della “Sannitizzazione della Campania” che si ebbe nella seconda metà del V secolo a.C.
Questi ritrovamenti, inoltre, rappresentano un unicum soprattutto per il forte conservatorismo e l’esuberanza dei corredi femminili, che mostrano una singolare ricchezza di elementi, assolutamente caratteristici, sovraccaricati in tutte le loro parti da decorazioni. A tal proposito, nel Museo è stata predisposta la ricostruzione di un costume ornamentale di “una ragazza di 2500 anni fa” tramite un supporto antropomorfo dal volto adornato da pendagli, orecchini e ciondoli; le braccia impreziosite con i bracciali a forma di cuore e le spettacolari fibule (spille) appuntate sulle vesti, tutti oggetti dal gusto straordinariamente contemporaneo.
Il Museo è aperto al pubblico, a ingresso gratuito, dal martedì al sabato dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 14:00 alle 15:00. La domenica dalle dalle ore 9.00 alle 13.00. Lunedì chiuso.