Funiculì Funiculà: la storia della Stazione Cook

Il ricordo di un trenino che portava fino al Vesuvio

Ad Ercolano, nel quartiere di San Vito, si nasconde tra la vegetazione la Stazione Cook, ultima testimonianza della linea ferroviaria e funicolare che dalla città portava alla bocca del Vesuvio.

Fin dall’antichità il vulcano incuriosisce ed affascina, tutti subiscono la sua attrazione, mortale per Plinio il Vecchio e ispiratore per Giacomo Leopardi. Durante gli anni del grand tour i turisti salivano sul vulcano con l’aiuto di guide del posto. Erano strade impervie, alcune da percorrere a cavallo ma altre necessariamente a piedi. Un percorso per nulla facile!

Nel 1870 il finanziere Ernesto Emanuele Oblieght pensò di realizzare una funicolare che conducesse da Ercolano fin sopra il vulcano. I lavori furono completati in tre anni e la Funicolare del Vesuvio fu inaugurata il 6 giugno del 1880. Per l’occasione si cantò per la prima volta Funiculì Funiculà, il jingles che Luigi Denza e Giuseppe Turco scrissero per la nuova tratta. Questa è stata la prima funicolare al mondo realizzata su un vulcano attivo, un primato che però non ebbe il dovuto successo. Le guide del posto non videro di buon occhio il nuovo percorso e misero, quasi letteralmente, i bastoni tra le ruote. I primi cambiamenti iniziarono quando nel 1888 Thomas Mason Cook acquistò la struttura e raggiunse un accordo con le guide.

Il nuovo proprietario comprese che la funicolare doveva essere valorizzata facilitandone l’accesso dalla città. Nel 1905 si realizzò la linea circumvesuviana Napoli-Poggiomarino e Cook pensò che sarebbe stato utile ricollegarsi a questa. Per cui costruì una linea ferroviaria che partendo da piazza Pugliano ad Ercolano, distante pochi minuti dalla stazione Ercolano Scavi della circumvesuviana, conduceva fino alla Stazione Inferiore della funicolare. Inoltre sostituì i vecchi macchinari a vapore della funicolare con una nuova struttura elettrica. I cambiamenti completati nel 1913 rilanciarono la tratta diventando una delle mete preferite dai turisti. I trenini azzurri con appena 30 posti a sedere sfrecciavano sulla pendice del Vesuvio regalando un panorama mozzafiato.

 Purtroppo le eruzioni di inizio ‘900 non aiutarono la struttura che, pur riparata di volta in volta, fu gravemente danneggiata dall’ultima nel 1944. Con la costruzione della Strada del Vesuvio nel 1955 la tratta venne abbandonata. Negli anni si sono susseguiti diversi progetti per la rivalutazione del percorso ma nessuno ha avuto buon fine. Uno degli ultimi, progettato dal Nicola Pagliara nel 1992, riguardava solo una parte dell’antico percorso e fu bloccato per un cavillo quando ormai si stava già organizzata l’inaugurazione. I treni che furono realizzati sono ancora oggi fermi a Pollena Trocchia e i binari del percorso sono stati invece usati nella stazione Montesanto di Napoli.

Oggi solo una canzone cantata in tutto il mondo fa viaggiare la funicolare fin sopra al Vesuvio.

La Stazione Cook è l’ultimo tassello ancora visibile di questo tracciato. Gli ercolanesi la conoscono anche come la Centrale elettrica ed era il frutto degli ammodernamenti apportati da Thomas Cook nel 1906. All’epoca non esisteva ancora una distribuzione pubblica dell’energia elettrica e la Stazione Cook fu realizzata per produrne alla tratta, questo era anche l’unico punto in cui si potevano incrociare i convogli.

Dopo la dismissione della rete, la stazione fu abbandonata per oltre cinquant’anni e restaurata solo nel 2007 per il progetto Il trenino rosso del Vesuvio di Ricci&Spani. Il progetto mirava a valorizzare il Parco del Vesuvio grazie ad un trasporto ecosostenibile che dalla Stazione Cook avrebbe portato alla Stazione Due Vulcani. Sarebbero stati realizzati bar, ristoranti, un albergo, piste di trekking, un museo e terrazze panoramiche ad ogni fermata ma l’ambizioso progetto è stato bloccato dai tagli del governo Monti.

Restaurata nel 2007, la stazione oggi è nuovamente abbandonata e ciò non fa altro che sbiadire il ricordo di uno dei tanti primati che potremmo vantare nei nostri territori. Il comitato Insieme per la Stazione Cook si impegna nella riscoperta di questo luogo ed ha candidato il sito ai Luoghi del Cuore 2020, iniziativa FAI che permette il recupero di beni d’interesse culturale sulla base di una votazione nazionale. Accedendo al sito internet del Fai, nella sezione Luoghi del Cuore, tutti possono votare la Stazione Cook e insieme ravvivare il passato del Vesuvio.  Se il sito riuscirà a raggiungere i primi posti in classifica si potrà riscrivere una storia che non sia solo da cantare.

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