Gambero Rosso premia le pizzerie della Campania

Un Guida alle Pizzerie d’Italia 2016 che premia ancora la Campania. La nostra regione, non potrebbe essere altrimenti, si aggiudica ancora il maggior numero di riconoscimenti nella guida appena data alle stampe da Gambero Rosso e presentata nella mattinata di lunedì 21 settembre proprio a Napoli.

Continua, insomma, senza rallentamenti il momento felice per la pizza, che mai come negli ultimi anni – fanno notare gli esperti di Gambero Rosso – ha conquistato uno spazio nel mondo della ristorazione.

“Non se ne abbiano a male i campani: la pizza è patrimonio della loro regione, ma lo è anche della nazione intera – scrive Gambero Rosso. Ci sono storie diverse, e diversi stili. La cosa che mette in comune il Piemonte con la Sicilia, il Veneto con la Campania e il Lazio è la passione e il rispetto per questo mestiere e i suoi strumenti: tecnica e materie prime, dalle farine per gli impasti, agli ingredienti per i condimenti: olio pomodoro e mozzarella su tutti, spingendosi poi a toccare tutti gli altri prodotti che compongono il variegato panorama delle farciture. Non è un caso, infatti, che il top della classifica – quello premiato con i Tre Spicchi – si arricchisce quest’anno di ben 6 indirizzi”.

Ma la Campania conquista la Migliore Pizza Gluten Free. Al suo esordio il premio va a Marco Amoriello della pizzerie Dal Guappo di Moiano, in provincia di Benevento. “Autore di una pizza napoletana con tutti i crismi: cornicione pronunciato, pasta saporita e digeribilissima, ben alveolata all’esterno e scioglievole verso il centro, elastica al punto giusto. Ma senza glutine. Frutto di tanto studio che continua ancora dopo che Marco è stato tre volte campione del mondo per la pizza senza glutine, docente a corsi professionali e che oggi conquista il premio per la Migliore Pizza Gluten Free per la guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso. Il suo segreto è la miscela di farina di riso, mais e patate. A cui unisce lievito di birra fresco e qualche addensante naturale, talvolta l’uovo, talvolta il latte, per raggiungere il famoso punto di pasta e a renderla elastica” – spiegano da Gambero Rosso.

Parla veneto il pizzaiolo emergente dell’anno: ovvero il giovane Alberto Morello. Classe 1988, patron e creatore di Gigi Pipa. Pizzeria con Orto. Che ha portato a Este, in provincia di Padova, una pizza gourmet tutta giocata sullo studio, di impasti, farine e lunghe lievitazioni e che ha oggi una doppia linea: biga e lievito di birra per le tradizionali, lievito madre per le pizze a degustazione. Per i condimenti, alle grandi materie prime si aggiungono i prodotti dell’orto annesso alla pizzeria. Stagionalità, cura del prodotto e fantasia in cucina.

Si allarga sempre più il numero delle pizzerie che hanno arricchito la loro offerta con una carta delle birre e dei vini di tutto rispetto, mai scontata, a confermare il cambio di passo avvenuto nel settore. Il premio per la migliore carta dei vini e delle birre è andato alla pizzeria ‘O Scugnizzo di Arezzo e a Libero Arbitrio di Maiolati Spontini (AN). Il premio I Maestri dell’impasto è stato assegnato a Graziano Monogrammi de La Divina Pizza di Firenze e a Ciro Salvo di 50 Kalò di Napoli. Mentre il premio le pizze dell’Anno è stato assegnato a Q.bio di Forlì, a la Sorgente di Guardiagrele (CH) e a Pepe in Grani di Caiazzo in provincia di Caserta.

Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso 2016 in edicola e in libreria a euro 8,90.

Ecco i premi assegnati ai campani:

I TRE SPICCHI – PIZZA NAPOLETANA
PEPE IN GRANI | CAIAZZO (CE)
50 KALÒ | NAPOLI
DA ATTILIO ALLA PIGNASECCA | NAPOLI
TRATTORIA FRESCO | NAPOLI
LA NOTIZIA | NAPOLI
O’ PIZZAIUOLO GUGLIELMO VUOLO | NAPOLI
SORBILLO | NAPOLI
STARITA | NAPOLI
VILLA GIOVANNA | OTTAVIANO (NA)
ERA ORA | PALMA CAMPANIA (NA)
PIZZERIA SALVO DA TRE GENERAZIONI | SAN GIORGIO A CREMANO (NA)
PALAZZO VIALDO | TORRE DEL GRECO (NA)

LE TRE ROTELLE
LA MASARDONA | NAPOLI

I MAESTRI DELL’IMPASTO
CIRO SALVO – 50 KALÒ | NAPOLI

LA MIGLIORE PIZZERIA GLUTEN FREE
IL GUAPPO | MOIANO (BN)

LE PIZZE DELL’ANNO
PEPE IN GRANI | CAIAZZO (NA)

Margherita sbagliata: infornata solo con mozzarella, con aggiunta, dopo la cottura, di salsa di pomodoro riccio e riduzione di basilico

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