
Gaetano Bonelli ci racconta il suo amore per la città e per la sua storia
Nel cuore di Materdei, in una piazzetta omonima, esiste un altro cuore pulsante che batte grazie all’appassionata dedizione di un uomo che ha fatto di Napoli la sua ragione di vita. Lui si chiama Gaetano Bonelli ed è il presidente di quello che lui stesso definisce il Museo “di” e “per” Napoli!
Gaetano Bonelli è un giornalista da sempre interessato di pubbliche relazioni e cultura napoletana, uomo erudito e profondo conoscitore di storia, usi e costumi di questa terra. Ha occhi azzurri (non poteva essere diversamente!), un viso tondo di bontà e un sorriso da eterno innamorato. Il suo amore si chiama Napoli! E qui lui riconosce un unico sovrano: sua Maestà il cittadino!
Si autodefinisce simpaticamente “un pazzo scatenato” perché solo un folle visionario avrebbe potuto creare con le sue sole forze, un museo interamente dedicato alla sua città per preservarne e custodirne la memoria.

“Questa passione mi è nata da bambino – racconta Gaetano – quando andavo in giro con mio padre. Giravo per le strade, i vicoli ed i palazzi: facevo il turista nella mia città. Da lì è nato in me sempre più forte il desiderio di recuperare testimonianze ascrivibili alla storia gloriosa di Napoli così la raccolta, con il passar degli anni, ha cominciato a prendere consistenza e ad assumere la peculiarità di un vero e proprio museo appartenente a tutta la cittadinanza”.
Gaetano definisce questo luogo “la casa di tutti i napoletani, un centro propulsore di idee e dibattiti dove oggetti e documenti rarissimi sono a disposizione di tutti: scrittori, studiosi, ricercatori, studenti”.
Questa incredibile struttura, oggi, con i suoi cimeli e oggetti preziosi e rarissimi, fa invidia a qualsiasi altro Museo o archivio ed è, di fatto, un museo demo-etno-antropologico unico al mondo che consta di ben 20 aree tematiche.

Il museo di Napoli è attualmente ospitato presso la Fondazione casa dello Scugnizzo “ad Antonio Lanzaro, presidente della Fondazione va tutta la mia gratitudine, perché ci è stato concesso uno spazio gratuito dove poter esporre una parte, seppur minima, di quanto fin ora raccolto”.
L’appello accorato di Gaetano e di quanti sostengono
il suo progetto, è rivolto oggi più che mai alle istituzioni “il mio
auspicio – spiega – è quello di poter dare il giusto risalto ad una collezione
unica a beneficio di tutta la comunità. Chi
ha dia e lo faccia con coraggio per Napoli, affinché una struttura del
genere diventi una realtà costituita che dialoghi con Università e Accademie
dando un senso compiuto a ciò che è stato fatto in questi anni”.
Visitare il museo di Napoli significa conoscere
noi stessi. Ogni pezzo parla di chi siamo stati, chi siamo e chi possiamo
essere.
Quando si entra nella stanza delle meraviglie “una wunderkammer tutta napoletana” si ricompone in noi qualcosa che si era dimenticato o spezzato, il nostro profondo legame con questa città riscoprendone traguardi, gloria e primati. Qui ogni cosa è un pezzo di un unico puzzle, anche noi siamo tasselli mancanti.

“Sono legato ad ogni singolo oggetto”, conclude Gaetano, e ricorda con commozione i quando da bambino con le prime paghette andava a comprare collezioni intere di biglietti dei tram a cavallo di inizi ‘900; da poco ne ha aggiunto uno, la tessera del tram del papà del 1948 perché “la storia siamo noi! Siamo noi padri e figli. Qui c’è la nostra memoria e va preservata in quanto figli e siamo tutti figli di Napoli”.
(foto di Angelo Marra)