Alla scoperta del Sannio Caudino

Attraverso la Valle Caudina tra storia e natura .

di Giuseppe Scarica

La maestosità dell’acquedotto di Vanvitelli, il fascino del borgo di Sant’Agata dei Goti con le sue viuzze e strade di pietra, senza dimenticare le bellezze di Airola e Montesarchio: un itinerario alla scoperta di uno degli angoli più affascinanti della Campania, dove la storia ha lasciato il segno nella memoria e nei luoghi.

Acquedotto Carolino
Percorrendo la Valle di Maddaloni dopo esserci messi alle spalle l’autostrada ci si addentra in un antro di verde con una lingua di asfalto disegnata tra due costoni a strapiombo. Improvvisamente al nostro orizzonte fa capolino la maestosa struttura dell’acquedotto Carolino, i cui lavori di realizzazione durarono 17 anni (1753-1770), voluta da Vanvitelli con lo scopo principale di portare l’acqua del Monte Taburno ai gloriosi giardini della Reggia di Caserta

Sant’Agata de’ Goti
Lasciato il ponte dell’acquedotto riprendiamo il nostro cammino proseguendo sulla SS265 per poi immetterci dopo circa 800mt sulla SP 114 in direzione Sant’Agata de Goti. Borgo di Tufo con un centro storico fatto di viuzze e strade in pietra, che si incuneano tra le abitazioni e le monumentali chiese tra le quali, Duomo dell’Assunta (970), dell’Annunziata (1240) e quella di San Francesco (1200).
Di particolare interesse il Museo Diocesano con tele risalenti al ‘700. Meravigliosa poi la vista che ci appare dalla villa comunale sulla valle dell’Isclero, da qui è possibile ammirare in tutta la sua bellezza il Taburno ed il massiccio del Matese.

Airola
Proseguendo il nostro itinerario, lasciamo definitivamente la valle di Maddaloni ci apprestiamo a scendere verso la Valle Caudina, teatro della famosa battaglia delle Forche Caudine (31 a.C.) che vide i Romani Soccombere proprio in questi luoghi. Seguendo le  SP 81 e 16 si scende lungo la collina tufacea in direzione di Airola città d’arte medievale di origine longobarda (997). Di grande interesse è il rapporto tra la cittadina e l’influenza Borbonica, evidente nella facciata della chiesa dell’Annunziata disegnata da Vanvitelli.
Il palazzo Montevergine (1608), eretto dai monaci benedettini che qui risiedevano, attualmente ospita il municipio e alcuni uffici pubblici. All’interno vi si trova la chiesa sconsacrata del Carmine, con il suo chiostro ornato di archi a tutto sesto, uno degli esempi più belli di architettura neoclassica della Valle caudina conserva all’interno alcune lapidi e stemmi araldici di notevole importanza. Salendo sulla strada ciottolata che risale la collina si giunge al Convento di San Gabriele oggi occupato dai frati passionisti, conserva all’interno, oltre ad un superbo altare maggiore, le reliquie di San Bartolomeo Apostolo, all’interno di una nicchia caratterizzata da una colonna di porfido rosso.

Montesarchio
Lasciata Airola e proseguendo sulla SP16 ci si ricongiunge con la SS7 Appia da seguire in direzione Benevento dove dopo circa 7 km incontriamo il borgo di Montesarchio. Il monumento principe è sicuramente il castello fortezza che sorge sulla collina e domina la valle. Restaurato nel 1950 è raggiungibile dal centro percorrendo la strada che congiunge con Campoli del Monte Taburno.
Attualmente ospita il Museo Nazionale del Sannio Caudino con materiali provenienti dalle vicine Necropoli.
Sulla strada che si inerpica verso il castello incontriamo l’abbazia di San Nicola del XIII secolo. Nel centro storico invece troviamo la chiesa con convento annesso di San Francesco e il Palazzo del comune.

Cerca Evento