La Chiesa di Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana

Voluta dalla Regina Giovanna e costruita al di sopra della chiesa di Re Roberto d’Angiò

Collocato su un’area occupata da un’antica chiesa di epoca medievale che, a sua volta, aveva sfruttato gli ambienti di una villa di epoca romana, il complesso francescano della Chiesa di Santa Maria del Pozzo di Somma Vesuviana fu fondato nel 1510 dalla regina Giovanna III. Interrata da una alluvione la chiesa fu riscoperta in seguito ai lavori voluti dalla regina e adibita a cripta della chiesa superiore.

La Chiesa inferiore presenta uno straordinario ciclo di affreschi in cui le immagini più antiche ritraggono un Cristo Pantocrator con una lunga teoria di Apostoli e numerosi frammenti con episodi della Vita di Gesù che risalgono al IX secolo. Importanti sono anche gli affreschi della metà del Trecento commissionati dal re di Napoli Roberto d’Angiò che nel 1333 aveva avviato la ristrutturazione della chiesa per celebrare il matrimonio del principe Andrea con la nipote Giovanna. Appartiene a questo periodo la Vergine in trono con Bambino circondata da Santi. Ad un periodo successivo si riferiscono numerosi affreschi votivi ed una serie di luminose Vergini allattanti.

La Chiesa superiore fu consacrata da Aurelio Griano vescovo di Lettere e Gragnano nel 1575 ma completata soltanto nel Settecento. La sua parte più antica è la grande abside, la facciata e la navata sono invece state rifatte nel XVIII secolo e ampiamente restaurate nel 1964. Alla chiesa è addossato il convento destinato da papa Giulio II ai Frati Minori dell’Osservanza. Nel Seicento e nel Settecento vi furono aggiunti nuovi corpi di fabbrica funzionali all’istituzione di un educandato per i frati e di una scuola di teologia e filosofia. Il chiostro rinascimentale formato da porticati ad archi presenta una decorazione pittorica rinnovata nel 1721 affidata ad Ilarione Carisio che eseguì un ciclo di affreschi con episodi della vita di Cristo e di San Francesco del quale sopravvivono solo pochi frammenti. Le ampie cantine sono oggi occupate dal Museo della Civiltà Contadina che ospita una collezione di strumenti e oggetti relativi al lavoro nei campi, ai mestieri e alla vita domestica dal Medioevo ad oggi. 

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