Piccole tele raffiguranti squarci di intimità su soggetti femminili
E’ stata prorogata fino al 1 ottobre la mostra temporanea di Claudio Coltorti, classe 1989, presso la Galleria Acappella di Napoli, sita nelle immediate vicinanze di piazza dei Martiri.
Ricordavo con piacere gli esordi di questo giovane artista nostrano, con le sue opere ultrafigurative nelle sale dell’ École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, una decina di anni fa circa. Oggi, con stupore e piacevole sorpresa, ho nuovamente incontrato le sue tele qui a Napoli, risultato di un’arte, la sua, sensibilmente trasformata rispetto ai suoi esordi, divenendo più ragionata, riflessiva e maturamente orientata verso la complessità dell’odierna arte contemporanea.
La sua idea tenta sorpassare la stretta categorizzazione tra arte figurativa e astratta – e sembra riuscirci – attraverso giochi visivi e geometrici tra corpi, sagome e colpi di sintetico colore su tele di piccolo formato: piccoli squarci di intimità su soggetti femminili, verso cui sembra nutrire una vera e propria predilezione, immersi in attimi di moderna quotidianità, quella di un incontro al caffè o dello smartphone.
Su uno spazio d’azione veramente limitato, compresso, Coltorti riesce così a far esplodere le trame di un moderno “realismo” (cit.), che in alcune scelte tematico-formali chiaramente risente – per fortuna, direi! – di una certa tradizione pittorica di matrice francese, in particolare di quella a cavallo tra il tardo Ottocento e le avanguardie primonovecentesche, sedimentatasi nel proprio substrato iconografico e culturale.
Coltorti oggi vive e lavora ad Atene. Vista la sua maniera, non resta che augurarci, quanto prima, un suo nuovo passaggio partenopeo.
Galleria ACAPPELLA, aperta tutti i giorni, tranne domenica e lunedì, dalle 16.30 alle 19.30.