L’iniziativa della rete nazionale per l’infanzia “Ip Ip Urrà – Infanzia Prima”
Librerie, cartolerie, case editrici e attività in una rete nazionale per aderire alla Cultura del Sospeso, un’iniziativa che mette al centro il dono e la reciprocità come possibilità di entrare in relazione con l’altro. E’ questa l’iniziativa della rete nazionale per l’infanzia “Ip Ip Urrà – Infanzia Prima“, un progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
In occasione della giornata mondiale del libro del 23 aprile, la cultura del sospeso parte dai libri e mette al centro del suo dono, proprio la letteratura per l’infanzia con la sua narrativa e gli albi illustrati dedicati ai bambini e alle famiglie. Sono 23 per ora le librerie di tutta Italia che hanno aderito all’appello della “Cultura del Sospeso“. Così come si è diffusa la tradizione napoletana del “caffe sospeso” si può lasciare un libro in omaggio per chi non ha possibilità.
Gli organizzatori vogliono quindi “diffondere – spiegano – la pratica del dono per promuovere le pari opportunità per tutte le bambini e tutti i bambini, facilitando l’accesso delle famiglie alla cultura, ai servizi e alle occasioni di crescita e conoscenza“. “Per la rete nazionale di Ip Ip Urrà – secondo quanto sostiene l’Associazione Chi rom e…chi no, soggetto responsabile dell’iniziativa – la lettura è tra i più potenti mezzi per superare il limitato orizzonte in cui moltissimi troppe famiglie, bambini e bambine vivono nel loro quotidiano per aprire all’immaginazione, al sogno, al cambiamento. Un cambiamento a cui tutti e tutte siamo chiamati a far parte”.
Le esperienze si sono attivate nelle diverse città dove operano i partner del progetto dal quartiere di Scampia a Napoli alla Valle Seriana in provincia di Bergamo, passando per Messina, Lecce, Firenze, Roma, Moncalieri, Pioltello, Lamezia Terme e Genova per un totale di oltre 23 organizzazioni ed enti.
A dicembre era stata lanciata questa iniziativa che guarda alle fragilità sociali, oggi, spiegano gli organizzatori, è necessario costruire comunità coese capaci di unirsi intorno a sinergie efficaci per essere al fianco di chi è in difficoltà, alimentare la riflessione sul concetto del dono, per offrire occasioni di incontro e di scambio, per incoraggiare la partecipazione, la coesione e la responsabilità sociale.