Daniela Campese: guida turistica con una scrivania itinerante

“Spero di tornare presto nei miei uffici per aprire quei cassetti ancora chiusi della scrivania e far uscire altri racconti meravigliosi”

Daniela vive a Bacoli, è una guida turistica e da oltre dieci anni lavora con associazioni, agenzie e scuole al servizio dei turisti in Campania. Descrive così il suo lavoro: “E’ una vera passione da mille sfaccettature, non ho un unico ufficio fisso ma ogni giorno o nella medesima giornata può cambiare che sia un sito archeologico, un museo, una chiesa o semplicemente i vicoli di Napoli con i suoi colori e suoi profumi; sono una guida diciamo girovaga, mi piace cambiare tour e destinazioni, dove mi chiamano vado, Pompei, Caserta, Benevento o nella terra ardente dei Campi Flegrei”.

Oltre ai tanti luoghi che visita la parte più bella del suo lavoro è il contatto con i turisti: “E’ un lavoro che mi permette di conoscere tante persone, entrare se pure per poco tempo nelle loro vite raccontando loro la  storia, cultura, arte e folclore dei luoghi che visitiamo; mi piace vedere man man lo stupore, la meraviglia  che cresce nei loro occhi,  e quando andandosene mi ringraziano per avergli fatto amare questi luoghi, allora so di aver fatto bene il mio mestiere, di essere riuscita  in poco tempo a trasmettere ciò che di bello ha la nostra terra”.

Purtroppo oggi i suoi tanti “uffici” sono chiusi e trascorre come tutti noi queste giornate: “Chiusa in casa da un mese, approfittando di questo tempo per riflettere, cucinare, (ho fatto uscire lo chef che è in me), leggere, approfondire qualcosa che riguarda il mio lavoro e fare qualche ora di sport casalingo che non guasta”.

Parlando della “sua” Bacoli afferma: “Una cittadina ferma nel tempo, vuota ma che così deve essere per il bene di tutti. Mi manca proprio passeggiare tra le strade, passare con la macchina sotto il castello Aragonese di Baia o andare in riva al mare”.

“Mi manca tutto, svegliarmi presto e arrivare in una Napoli ancora silenziosa, l’allegria dei quartieri, le passeggiate tra le strade antiche di Pompei, entrare nell’antro della mia amata Sibilla a Cuma. Mi manca narrare le storie della mia Campania Felix…ma soprattutto mi manca quel momento della giornata in cui incontri i colleghi, ti prendi un caffè, senza il quale la giornata non può iniziare e salutarli augurando loro una buona giornata”.

Conclude con un pensiero rivolto al futuro: “Spero solo che ne usciremo più umani e rispettosi di tutto quello che ci circonda e per quanto riguarda il mio lavoro beh spero di tornare presto nei mie uffici per aprire quei cassetti ancora chiusi della scrivania e far uscire altri racconti meravigliosi”.

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