Il Salotto partenopeo dell’800, ritrovo di famosi artisti e crocevia di importanti strade della città
Definita dai più il “Salotto di Napoli”, la Galleria Umberto I, è la più famosa ed antica della città. Costruita sul finire dell’800 e realizzata dall’ingegnere Emanuele Rocco, in soli tre anni, dopo la grave epidemia di colera. Venne inaugurata nel 1892, divenendo subito il fulcro mondano della città.
La struttura presenta quattro ingressi, da Via Verdi, Via Santa Brigida, Via Toledo e Via San Carlo. Quest’ultimo è quello principale. È costituito da una facciata ad esedra, che in basso presenta un porticato architravato, retto da colonne e due archi ciechi, l’uno d’accesso alla galleria, l’altro aperto sull’ambulacro. Le colonne dell’arco di destra mostrano l’Inverno, la Primavera, l’Estate e l’Autunno, mentre l’arco di sinistra le immagini dei quattro continenti. Nel soffitto del porticato si notano una serie di tondi con divinità classiche. Gli dei raffigurati sono Diana, Crono, Venere, Giove, Mercurio e Giunone. Le facciate degli altri tre ingressi hanno una struttura simile ma presentano unicamente decorazioni in stucco.
Impossibile visitare la città e non affacciarsi, anche solo per una breve passeggiata, in una struttura architettonica talmente bella. La galleria offre ricchi spunti ed un bello spettacolo non sono da un punto di vista architettonico, ma anche per le vetrine dei negozi. La struttura, collega infatti, le principali strade dove avveniva il famoso “struscio”, motivo per cui, divenne ben presto fulcro commerciale della città. Non mancano le bellezze pittoriche che riguardano i dipinti del settecento della chiesa di santa Brigida.
L’elegante pavimento a intarsi marmorei, si sposa bene con gli imponenti archi dell’entrata. La sua copertura, in ferro e vetro, riempie la galleria di luce ed è stata idealizzata da Paolo Boubèe. La cupola è facilmente visibile, vista la sua altezza, dagli edifici del centro storico. Sul tamburo della cupola, decorato con finestre a semicerchio, è visibile la Stella di Davide, riproposta in tutte e quattro le finestre. La Galleria Umberto I è la sede storica della massoneria napoletana, in particolare della loggia massonica Grande Oriente d’Italia. La stella di David in questo caso, rappresenta il simbolo della massoneria.
Ma c’è qualcos’altro che rende la galleria un posto davvero speciale. L’aver ospitato nel 1896, la prima sala cinematografica della città, nonché una delle prime in Italia, voluta dal padovano Mario Recanati, dove furono proiettati i primi film dei fratelli Lumière. Ed inoltre, alla struttura si collega, la figura dello Sciuscià, il lustrascarpe della città. Solo ai nobili o agli uomini ricchi era consentito l’usanza di farsi lustrare le scarpe da tali figure, che per oltre 50 anni hanno trovato spazio nella Galleria Umberto. La struttura durante il periodo natalizio, acquisisce ancora più fascino, ospitando un accogliente e grande albero di Natale, insieme ad una serie di pensieri e letterine di speranza da parte dei cittadini partenopei.
Famosa in passato come luogo di ritrovo di artisti e intellettuali, la Galleria Umberto è ancora oggi uno dei siti più frequentati della città. Nel Salone Margherita, storico locale situato proprio nella galleria, per anni si sono visti quali assidui frequentatori, D’Annunzio, la Serao, Scarfoglio e tanti altri.