La storia di un’artista sensibile, sostengo morale e punto di riferimento per i suoi ragazzi
Ci sono anime sensibili, vite che si intrecciano, storie d’amore e di fragilità che val la pena raccontare: questa è la storia di Giovanni Vingiani, classe 1938.
Giovanni nasce a Castellammare di Stabia e all’età di 14 anni inizia la sua avventura da saldatore nel Centro di Addestramento Professionale O.I.E.R.MO. Terminati gli studi, inizia a lavorare nei Cantieri Navali, seguendo corsi di specializzazione. Si ritroverà dopo sette anni, al punto di partenza, dove tutto aveva avuto inizio.
Giovanni diventa, per volontà di Don Carnevali, istruttore di saldatura presso il Centro Addestramento. Non poteva immaginare che dal quel giorno avrebbe avuto inizio per lui una splendida avventura, che gli avrebbe cambiato la vita.
Giovanni entra in contatto con una realtà giovanile disagiata, molti dei suoi allievi hanno problemi di droga. L’istruttore comincia così un percorso con i ragazzi, che andrà ben oltre la saldatura, diventando per loro un sostengo morale ed un punto di riferimento. Purtroppo lungo il tragitto, qualcosa va storto. Uno dei suoi ragazzi, a causa di un overdose, all’età di 26 anni, perde la vita.
Un dolore grande per l’istruttore che non riesce a tenere per se e decide di “scolpirlo nel ferro”. Giovanni Vingiani comincia a lavorare una serie di sculture in ferro, che definirà come “La Via Crucis” dei giovani disagiati. Tali opere sono testimonianza di sofferenze e difficoltà che derivano dall’uso di droghe, ma lanciano allo stesso tempo un messaggio di coraggio e di speranza, di comprensione e solidarietà, nei confronti di giovani ragazzi che spesso sono abbandonati a loro stessi.
Tutto si trasforma. È questo ciò che ci viene ricordato. E così, dai materiali di scarto della materia fredda, sono nate circa trenta esposizioni. Ognuna di queste opere è pregna di significato e racconta temi molto forti come l’amore, la malinconia, il dialogo. Il Bambino Violato, La Natività, L’Angelo Azzurro, Eroina, sono solo alcuni dei nomi che Giovanni ha scelto per le sue sculture.
Le sue opere sono state esposte in una mostra per la visita di Papa Giovanni II a Castellammare di Stabia; alcune, oggi, sono presenti alla Reggia di Quisisana; altre si trovano nella stanza del Sindaco e altre ancora davanti a un istituto di scuola superiore stabiese.
Gran parte dell’operato di Giovanni però, trova casa e senso di esistere, nelle aule laboratoriali della Fondazione O.I.E.R.MO, dove la storia ebbe inizio negli anni ’50. Giovanni Vingiani è un’artista a tutto tondo che ha scelto di percorre il sentiero dell’arte simbolica come strumento di comunicazione per coloro che elevano la dignità umana, come il più alto tono della vita.