Tra affreschi e teschi appartenenti a uomini illustri, si ipotizza che siano conservati i resti mortali di Bernardo Tanucci
Ogni chiesa nasconde i suoi misteri, custodisce corpi e storie. Ogni chiesa ha la sua Terra santa. Ogni chiesa, a Napoli, è continua scoperta. Una scoperta, stavolta, è stata fatta nella chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, esempio rarissimo di architettura rinascimentale situata in quella piazza che ricorda la presenza dei monaci olivetani: Via Monteoliveto.
E’ una chiesa del 1411 e tutti la conoscono principalmente per la sua straordinaria Sacrestia decorata da Giorgio Vasari in persona con le sue virtù e costellazioni o per quello struggente Compianto su Cristo Morto in terracotta dell’artista modenese Guido Mazzoni, realizzato nel 1492, in cui sono raffigurati i sovrani aragonesi. Eppure, c’è tanto altro in questo luogo sacro che straripa di un’arte a volte ancora circondata da un alone di mistero, fonte di ricerca, indagine e studio.
Sapevate per esempio che sotto l’abside si trova la Cripta degli Abati? Si tratta di un piccolo ambiente circolare al quale si accede passando nella zona del coro raggiungendo una piccola scala a doppia rampa. È un altro luogo inaspettato di questa città, caratterizzato, come spesso si vede nelle chiese più antiche, da una serie continua di scolatoi in pietra dove venivano fatti essiccare i corpi dei defunti per essere poi sepolti in una Terra santa collocata in un altro vano ipogeo al centro di questo ambiente. Questo luogo invitava gli abati, già in passato, alla meditazione e al raccoglimento ed oggi si può dire che abbia conservato la stessa funzione.
Restaurata da poco e riaperta al pubblico, la cripta ha un impianto di illuminazione non invasivo, capace di far scorgere finanche i particolari degli affreschi alle pareti: tutto è vegetazione, ci sono piante e alberi tra piccole colonne scanalate il cui andamento circolare dilata ed ingentilisce lo spazio. E’ una specie di “promessa di Paradiso” per quei defunti, i cui teschi e le cui ossa sono per lo più collocati in piccoli scarabattoli di vetro. Osservandoli bene qualcuno conserva qualche copricapo e paramento sacro. Sono di certo personaggi illustri ma non sempre hanno un nome e allora anche qui, con un pizzico di fantasia, si pensa ad una serie di gerarchie e a qualche “comandante supremo” che, in qualche modo impone, con la sua autorità, ordine e disciplina quaggiù. Questi sono i silenziosi guardiani della cripta. Dietro di loro, nella parte centrale, si riconosce un affresco con la scena del Calvario. Curioso, questa parola che indica il luogo della Crocifissione di Gesù, deriva proprio dal latino “Calvarium” che significa “luogo del cranio”.
Secondo alcuni documenti, si troverebbero qui anche le ossa di Bernadro Tanucci uomo politico di spicco e Ministro al servizio di Carlo III e di Ferdinando IV di Borbone. Dopo la demolizione della chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, dove pare fosse sepolto, proprio questo ambiente fu scelto per custodirne i vari resti. Secondo alcune fonti le sue ossa sarebbero state conservate in una cassa di legno e depositate nella cripta di questa Chiesa. Ipotesi suggestiva che rende questo luogo ancor più affascinante.
Lo abbiamo detto, ogni chiesa è un mistero ed è, sempre, una continua scoperta.