Le Catacombe di San Gennaro: storia, struttura e affreschi

Sviluppatesi nel II secolo d.C., rappresentano il più importante monumento del Cristianesimo a Napoli

La Catacombe di San Gennaro rappresentano il più importante monumento del Cristianesimo a Napoli. Chiunque si trovi, anche solo di passaggio, nel “paese del sole”, per conoscere le radici e l’anima della città, deve scendere nelle ombre del suo sottosuolo. Esse sono situate nel Quartiere Sanità, più comunemente chiamato dai napoletani, La Sanità. Un quartiere popolare ricco di storia e di fascino, che vive da diversi anni, un importante processo di valorizzazione grazie ai ragazzi della Cooperativa La Paranza, che dal 2006 contribuisce al rilancio dell’immagine della città, attraverso la riscoperta del patrimonio artistico e culturale. L’ingresso delle Catacombe di San Gennaro è collocato attualmente nei pressi della chiesa dell’Incoronata a Capodimonte. Per raccontarvi qualcosa di più, bisogna fare un passo indietro.  

La storia

Le catacombe cominciarono a svilupparsi nel II secolo d.C., quando una famiglia gentilizia si fece seppellire in questa cavità, donando gli spazi alla comunità cristiana. Nel IV secolo, vi furono depositate le spoglie di Sant’Agrippino, considerato il primo patrono di Napoli, nella basilica ipogea a lui dedicata. La catacomba inferiore si è sviluppata attorno alla basilica del santo. Ancora oggi viene conservata una sedia vescovile ricavata nella roccia e nella basilica viene celebrata messa. Successivamente, per opera del vescovo Giovanni I, vennero traslate in un cubicolo della catacomba inferiore, le spoglie di San Gennaro e la catacomba divenne così il centro di culto del martire e con il tempo le catacombe ne assunsero il nome. Fra il 762 ed il 764, le catacombe furono rifugio del vescovo Paolo I, a causa delle lotte iconoclaste. Nell’831 il principe longobardo Sicone I, si impossessò dei resti mortali di San Gennaro durante l’assedio della città e li portò con se a Benevento. Dopo il trafugamento delle reliquie del santo, le catacombe caddero in abbandono e  decadenza, fino a quando, il cardinale arcivescovo di Napoli Corrado Ursi nel 1969, le fece risistemare inaugurando il nuovo accesso (quello attuale). Venne avviata una nuova campagna di scavi diretti da Aldo Caserta e Umberto Maria Fasola, membri della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, e in quella occasione, si scoprirono la Cripta dei Vescovi e la Tomba di San Gennaro.

La struttura

Le aree cimiteriali coprono circa 5600 metri quadrati scavati nel tufo della collina di Capodimonte e ospitano circa 2000 loculi e 500 arcosoli. Esse sono situate su due livelli non soprapposti, entrambi molti spaziosi grazie alla lavorazione del tufo giallo. La temperatura nelle aree cimiteriali si aggira intorno ai 15 gradi. Il vestibolo del piano inferiore con soffitti alti fino a sei metri, accoglie il visitatore in un silenzio assordante, tra luci ed ombre, in una struttura a reticolato. Qui troviamo quattro interi sarcofagi scavati nel tufo ed al centro dell’ambiente vi è un battistero del 762. La catacomba superiore rappresenta invece il luogo di sepoltura dei vescovi ed ha origine da un antico sepolcro del III secolo d.C. che conserva alcune delle prime pitture cristiane del Sud Italia. La sua espansione iniziò nel V secolo, con la traslazione delle spoglie di San Gennaro. Successivamente furono realizzate la Cripta dei Vescovi e la maestosa basilica adjecta, una basilica sotterranea a tre navate.

Gli affreschi

Le Catacombe di San Gennaro spiccano non soltanto per la struttura architettonica, ma anche per il patrimonio artistico inestimabile che conservano. Gli arcosoli e i cubicoli delle catacombe sono decorati da immagini dipinte riferite ai defunti, ai santi protettori e a storie bibliche. Attraverso le decorazioni delle sepolture, è possibile risalire al ceto sociale del defunto: esse potevano essere ad affresco oppure a mosaico.

L’ingresso delle catacombe è dotato di una scala che conduce direttamente al secondo piano. Qui è conservato gelosamente il più antico ritratto conosciuto di san Gennaro, risalente al V secolo, che raffigura il martire tra una bambina ed una donna e con il capo sormontato dalla scritta Sancto Martyri Januario. Nel successivo corridoio troviamo due affreschi che raffigurano la defunta Bitalia orante e la defunta Cerula con i Ss. Pietro e Paolo, risalenti al V e il VI secolo. Anche altri due affreschi sono databili allo stesso periodo: San Paolo e il defunto Lorenzo e San Pietro e San Gennaro con una corona. Proseguendo incontriamo i resti di una struttura basilicale che conserva su di una volta a botte i resti di raffigurazioni dei primi 14 vescovi napoletani. La Cripta dei Vescovi, custodisce importanti mosaici del V secolo, tra cui quello che rappresenta il vescovo di Cartagine San Quodvultdeus.  La famiglia di Theotecnus, è un’ affresco del VI secolo. La bimba Nonnosa è raffigurata al centro, tra la madre Ilaritas e il padre Theotecnus, a figura intera con le braccia aperte nell’atto di pregare e con una corona d’alloro sul capo, simbolo del premio per la verginità. L’importanza delle vesti e degli ornamenti sottolineano l’elevato status sociale della famiglia. Sempre nella catacomba superiore emoziona l’arcosolio di Cominia e Nicatiola, madre e figlia. L’affresco le ritrae intorno a San Gennaro in un ideale habitat paradisiaco sottolineato da due grandi ceri ardenti. Il soffitto del vestibolo della catacomba inferiore è decorato con pitture che richiamano lo stile pompeiano del II-III secolo. Nell’ambulacro più grande, troviamo uno dei cubicoli meglio conservati, ricoperto totalmente da dipinti di cui restano una figura ed un medaglione con tralci di vite.

La Cooperativa la Paranza, gestisce le Catacombe di San Gennaro insieme a quelle di San Gaudioso e propone una serie di tour guidati, che abbracciano non soltanto le catacombe di Napoli, ma anche tutto il Rione della Sanità ed il così detto Miglio Sacro. Per maggiori informazioni e prenotazioni è preferibile seguire le indicazioni del sito ufficiale.

Come raggiungere le Catacombe

L’ingresso alle catacombe è adiacente alla Basilica del Buon Consiglio, in Via Capodimonte 13, dove è disponibile un ampio parcheggio gratuito.
In auto: tangenziale di Napoli ed uscita Capodimonte
In autobus: fermata autobus n. 1246 – Museo Nazionale, Linee 168, 178, C63, R4.

Accesso ai disabili
Le catacombe di San Gennaro sono l’unico sito al mondo del suo genere completamente accessibile. Il percorso tattile è disponibile solo su prenotazione. L’ingresso per disabili è in Vicoletto S. Gennaro dei Poveri, 22 (apertura su prenotazione).

Gli orari di apertura
Dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 17:00)
domenica dalle 10:00 alle 14:00 (ultimo ingresso ore 14:00).

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