Un continuo racconto di storie, tra passato e futuro, a cielo aperto
I muri di Lioni raccontano un mucchio di storie. Tra murales e graffiti, le sue strade, accolgono e stupiscono ad ogni passo il turista o chi è di passaggio. Dal centro alle periferie, artisti di fama internazionale e locale, hanno lasciato il loro segno, in questo gentile comune in provincia di Avellino, prendendo per sé, un pezzo di città.
Un’opera di riqualificazione che ha radici molto lontane, ma che sembra non stancare. Bag Out, Biennale Angelo Garofalo, è la manifestazione artistica nata nel 2003 nella cittadina di Lioni, in omaggio al compianto artista, che da quasi vent’anni si svolge a Lioni, conferendo alla città sempre un volto nuovo. L’evento è tra i più importanti nel panorama italiano della street art. Un bellissimo museo a cielo aperto, che contagia con l’arte ogni quartiere ed i suoi abitanti.
I colori delle opere realizzate continuano a spazzare via, ogni giorno, dagli occhi e dal cuore degli abitanti, la tristezza e le ferite lasciate dal sisma del 1980. Se è vero che un’ immagine vale più di mille parole, a Lioni parlano i murales. Molti i messaggi che portano con sé, sentimenti di solidarietà, l’importanza della memoria e delle tradizioni, il futuro dei giovani, la speranza negli occhi di un bambino.
Un tour emozionale tra il passato ed il presente, a cielo aperto, è questo che offre la città. Ci si sente quasi obbligandoti, piacevolmente, a prestare continua attenzione durante il percorso. Occhi aperti, sguardo alto. Una passeggiata da non perdere, per gli appassionati di fotografia, per chi ama perdesi tra i colori.
Lioni nonostante tutto, ti lascia addosso un senso di serenità e di speranza, sentimenti di una comunità che desidera protegge i propri luoghi, quello che gli sta a cuore. E prova a farlo tendendosi la mano.