Lioni, museo urbano di street art

Un continuo racconto di storie, tra passato e futuro, a cielo aperto

I muri di Lioni raccontano un mucchio di storie. Tra murales e graffiti, le sue strade, accolgono e stupiscono ad ogni passo il turista o chi è di passaggio. Dal centro alle periferie, artisti di fama internazionale e locale, hanno lasciato il loro segno, in questo gentile comune in provincia di Avellino, prendendo per sé, un pezzo di città.

Dale H Grimshaw (2018)
“L’Infinito negli occhi” – Millo (2014)

Un’opera di riqualificazione che ha radici molto lontane, ma che sembra non stancare. Bag Out, Biennale Angelo Garofalo, è la manifestazione artistica nata nel 2003 nella cittadina di Lioni, in omaggio al compianto artista, che da quasi vent’anni si svolge a Lioni, conferendo alla città sempre un volto nuovo. L’evento è tra i più importanti nel panorama italiano della street art. Un bellissimo museo a cielo aperto, che contagia con l’arte ogni quartiere ed i suoi abitanti.

Caranese, Di Filippo – 2014
“La fontana del rospo” – 2014

I colori delle opere realizzate continuano a spazzare via, ogni giorno, dagli occhi e dal cuore degli abitanti, la tristezza e le ferite lasciate dal sisma del 1980. Se è vero che un’ immagine vale più di mille parole, a Lioni parlano i murales. Molti i messaggi che portano con sé, sentimenti di solidarietà, l’importanza della memoria e delle tradizioni, il futuro dei giovani, la speranza negli occhi di un bambino.

“Por Angelo” – Mohamed Lghacham 2018
“Crollo” – Daniel Eime

Un tour emozionale tra il passato ed il presente, a cielo aperto, è questo che offre la città. Ci si sente quasi obbligandoti, piacevolmente, a prestare continua attenzione durante il percorso. Occhi aperti, sguardo alto. Una passeggiata da non perdere, per gli appassionati di fotografia, per chi ama perdesi tra i colori.

“Storia del cinema” – Caranese, Sena (1999)
Dale H Grimshaw (2018)
Case Maclaim (2018)

Lioni nonostante tutto, ti lascia addosso un senso di serenità e di speranza, sentimenti di una comunità che desidera protegge i propri luoghi, quello che gli sta a cuore. E prova a farlo tendendosi la mano.

“Legami” – Antonio Sena 2020
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