Somma Vesuviana, conclusa la l’edizione 2015 con la processione della Madonna delle Neve
Somma Vesuviana, tramonto al borgo di Casamale, cala il sole si accendono le lucerne.
È giunta al termine la Festa delle Lucerne che si rinnova ogni quattro anni, tanto attesa dai sommesi e dalle migliaia di visitatori che sono accorsi per godere dello spettacolo delle piccole lucerne ad olio accese nelle stradine dell’antico borgo. Dall’edizione 2015, giunta in ritardo di un anno a causa della sospensione della festa nel 2014 per motivi di sicurezza, le novità sono consistite soprattutto nei due varchi di ingresso e due di uscita che hanno in qualche modo regolamentato l’enorme flusso di gente che si è riversato al Casamale nei tre giorni di festa (3 – 4 – 5 agosto).
Così una visitatrice ha raccontato la Festa delle Lucerne ad ecampania.it:
“Ogni quattro anni durante i primi giorni del mese di agosto, in concomitanza con le celebrazioni per la Madonna della Neve, il borgo medievale di Casamale, nel centro storico di Somma Vesuviana, si illumina alla luce di centinaia di lucerne di coccio alimentate a olio.
La Festa delle Lucerne, che risale al 1300, ha origine con molta probabilità in un antico rito pagano appartenente alla comunità rurale che da sempre ha abitato questi luoghi: le vie disegnate dalle lucerne rappresentano dei varchi che “aprono” al dialogo tra la vita e la morte e accompagnano il visitatore attraverso una sorta di percorso magico che mischia il sacro con il profano.
Casamale è un luogo fortemente suggestivo, un intrigo di strade e vicoli che ricordano la storia dei nobili casati che hanno dominato la città nel corso dei secoli, e stupisce per le sue architetture in stile catalano, per la bellezza dei suoi palazzi, per il suo essere “accogliente”. Il borgo è illuminato da una luce che non è invadente, ma rispettosa della notte e dei luoghi e racchiusa in forme geometriche, a ricordarci il calore del sole che aiuta il lavoro dei contadini, ma, allo stesso tempo, si fa espressione di un atteggiamento ostile, di ammonimento, che trova espressione nei bagliori del Vesuvio o negli incendi che colpiscono la montagna”.
Addobbi floreali, festoni colorati, bancarelle di artigianato, specialità locali vendute nei cortili e nei portoni, tammorre, castagnelle e triccheballacche, hanno riempito le stradine affollate e rallegrato i passanti che ad ogni vicolo illuminato si sono fermati per uno sguardo meravigliato, uno scatto a tutte quelle lucine leggere. Tante le forme geometriche, simbolo della festa, il cerchio, il triangolo, il quadrato e l’esagono, tante le rappresentazioni dei mestieri attraverso l’esposizione di arnesi da lavoro e numerosi anche i personaggi rappresentati attraverso manichini mascherati.
A conclusione dei tre giorni di festa, la Madonna della Neve è stata portata in processione per le quattro porte del borgo Casamale fino a rientrare nella Chiesa Collegiata dove è stata accolta da un tripudio di fuochi d’artificio e coriandoli, salutando il pubblico e rinviando l’appuntamento al 2019.
a cura di Marina Indulgenza e Maria Cristina Napolitano