
“Passo le mie giornate studiando e non tralasciando i miei progetti. Mi manca il contatto con le persone e i ‘miei’ scavi”
Passa le sue giornate studiando, leggendo, ma non tralasciando qualche momento di riposo e di svago sempre tra le quattro mura di casa nella sua amatissima Castellammare di Stabia. Maria Cristina Napolitano, archeologa, guida turistica abilita e tra le prime collaboratrici di ecampania.it, ci racconta la sua quarantena fatta di “giornate piene, cerco di vivere tutto questo non lasciandomi sopraffare dalla malinconia, ho una mia scaletta quotidiana che cerco di rispettare il più possibile. Diciamo che fatta eccezione per il lavoro fuori casa la mia quotidianità non è cambiata”.
Ma la sensazione di vivere un tempo sospeso pervade anche la sua giornata: “Fare la guida turistica incide tantissimo sull’umore di ognuno di noi, essere a contatto con la gente, vivere all’aria aperta, conoscere persone sempre nuove, bisogna sempre essere positivi. Insomma un vero slancio di vitalità che in questo momento manca del tutto. Un po’ come tanti colleghi sono ferma dall’ultima Giornata Internazionale delle Guide e, per me, stare lontana dagli scavi di Stabia, di Pompei, di Ercolano o dal Mann è come non riuscire a sentire la voce di un buon amico che ti parla”.
In una situazione “normale” questo sarebbe stato un periodo di lavoro crescente e invece la stagione sembra ormai essere compromessa, ma Maria Cristina non demorde e anzi: “in questi giorni cerco di pensare anche alle tante belle cose che dovremmo fare quando tutto questo sarà finito. Personalmente sto continuando a dare un’attenzione costante ai miei progetti come quello di realizzare un percorso di visita per le strade di Castellammare adatto ai bambini o quello di un tour letterario a Stabia. Abbiamo ancora tanto da fare”.
Ma tanto da fare ci sarà anche per rilanciare il turismo “che in Italia è una colonna portante, ma che in questa situazione è stata anche la prima a cadere. Bisognerà rivedere il concetto di professionista del mondo della cultura, troppe volte considerato ancora alla stregua di un hobby. E’ la nostra vera ricchezza, ma bisogna ripensarlo completamente. Noi guide turistiche siamo solo un anello di una catena forte che coinvolge tante categorie e che alla luce di tutto questo vivono un momento di forte difficoltà. Sono sicura che aiuti arriveranno, ma anche pensiamo a questo momento anche per affrontare veramente le problematiche e le criticità del settore”.
Ritroveremo un senso di comunità? La mancanza di socializzazione che attanaglia un po’ tutti noi avrà la meglio? Maria Cristina è ottimista: “viviamo solo un momento di stand-by: l’idea di comunità, di storia, di accoglienza oggi è solo congelata, ne usciremo con una prospettiva diversa riconsiderando la vera ricchezza del nostro vivere”.