Il mitreo di Santa Maria Capua Vetere

Uno tra i più interessanti edifici dedicati al culto mitraico in Italia

di Giuseppe Scarica

Il culto dedicato al dio persiano Mitra si diffuse nell’impero romano a partire dal I sec. d.C. traeva le sue origini dall’area del Mediterraneo orientale e si propagò nell’impero per mezzo di soldati, mercanti e funzionari dello stato che ne vennero affascinati e ne importarono ad occidente il culto misterico connesso al sole. Ebbe una diffusione capillare nel III sec. d.C. da un estremo all’altro dell’Impero, per scomparire col decreto teodosiano nel 391 con cui si soppressero i culti pagani.

Il mitraismo si diffuse contemporaneamente e contestualmente al cristianesimo e a questo fu per certi versi simile ed opposto tanto che alcuni studiosi hanno definito il mitraismo “crogiolo del cristianesimo”. Rientra tra i culti misterici greco-romani, incentrato su di un mistero rivelato soltanto agli iniziati e proprio perché segreto, il culto non venne mai messo per iscritto. Per questo motivo oggi si ha difficoltà nella ricostruzione del culto, che rimane comunque, per la sua stessa natura celata e per i contenuti iconografici estremamente ricchi, tra le attestazioni cultuali antiche meglio conservate dal punto di vista archeologico.

In Campania si conserva uno dei mitrei più importanti ai fini della ricostruzione del culto misterico, per il buon stato di conservazione in cui versa la decorazione pittorica, databile alla fine del II sec. d.C.

Il sacello è situato al Vicolo Mitreo in Santa Maria Capua Vetere, a poca distanza dal Museo Archeologico dell’Antica Capua, a cui bisogna rivolgersi per la visita.

Discendendo una rampa di scale si accede, superato un breve corridoio a gomito, alla sala ipogea principale, coperta da una volta a botte decorata con stelle verdi e rosse ad imitazione del cielo stellato dentro cui si svolge il percorso iniziatico. Nella lunetta orientale è rappresentata la Luna sulla biga; sulle pareti laterali all’ingresso compaiono due dadophoroi (portatori di fiaccola), in costume orientale. Lungo le pareti laterali si trovano dei banchi, forse funzionali ad accogliere gli officianti e alle pareti affreschi, in gran parte rovinati, che raffigurano i sette gradi di iniziazione allo stato di perfezione spirituale attraverso i quali l’aspirante mitraico doveva salire.

All’interno di un riquadro nella parete sud c’è un rilievo con Amore e Psiche simbolo dell’anima elevata dall’amore mistico. Sulla parete di fondo occidentale appare la raffigurazione del dio Mitra nell’atto di uccidere il toro (Mitra tauroctono). L’uccisione del toro bianco avviene dinanzi ad una grotta e alla presenza di alcune persone. La grotta raffigurata si ricollega alla nascita del dio che secondo il mito sarebbe nato da una roccia, lasciando una grotta dietro di sé. Ai lati del gruppo centrale vi sono i due portatori di fiaccola Cautes (il sole levante, con la fiaccola sollevata) e Cautopates (il tramonto, con la fiaccola abbassata); in basso le teste di Oceano e Terra e in alto nel cielo Sole e Luna.

Tali affreschi costituiscono il ciclo più completo sul culto del dio, sinora conosciuto.

Museo: dal martedì alla domenica, ore 9.00 – 19.30, ultimo ingresso: ore 18.30
chiusura: lunedì

Mitreo: per i mesi di gennaio e febbraio 2020 visite accompagnate al Mitreo alle ore 11.00 e alle ore 15.00 nei giorni feriali, con partenza dalla biglietteria; alle ore 10.00, alle ore 12.00 e alle ore 15.00 nei giorni prefestivi e festivi, con partenza dalla biglietteria.
Per il mese di marzo 2020 visite accompagnate al Mitreo alle ore 11.00 e alle ore 15.30 nei giorni feriali, con partenza dalla biglietteria; alle ore 10.30, alle ore 12.00 e alle ore 15.30 nei giorni prefestivi e festivi, con partenza dalla biglietteria.

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