Eventi on line e anteprima digitale della mostra “19.34/Quaranta anni dopo/La storia in presa diretta”
Una ricorrenza simbolica, da celebrare con le nuove tecnologie: la mostra “19.34/ Quaranta anni dopo/La storia in presa diretta. Fotografie di Antonietta De Lillo”, che il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ospiterà nel 2021 dopo il rinvio forzato per l’emergenza Covid, sarà presentata in anteprima digitale, a partire dal 23 novembre 2020, sui canali Facebook ed Instagram dell’Istituto; i contenuti saranno disponibili sul sito di marechiarofilm srl, titolare dell’archivio che concederà le immagini inedite di Antonietta De Lillo.
“Il MANN e la memoria è una delle direttrici principali della nostra ricerca. Ci è sembrato importante che il Museo di una città, intimamente connessa alla sua storia archeologica e più in generale culturale e sociale, dedicasse una mostra ai 40 anni del terremoto del 1980. Lo facciamo nella giornata del 23 novembre, anche se in maniera solo digitale, dandovi appuntamento alla futura esposizione” – spiega il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.
In occasione del quarantennale del terremoto, che devastò la Regione Campania con particolare violenza nelle aree dell’Avellinese, il MANN riscoprirà pagine indimenticabili della nostra storia: partendo dall’archivio fotografico inedito della regista Antonietta De Lillo, che agli esordi di carriera è stata fotogiornalista per importanti quotidiani e settimanali, i fan delle piattaforme social dell’Istituto avranno un’anteprima degli oltre cento scatti, che saranno esposti al Museo nel prossimo anno.
Fil rouge della campagna virtuale sarà il claim “Il MANN e la memoria”, che connette la programmazione di importanti attività culturali alla volontà di riscoprire luoghi e momenti topici della storia: in una drammatica fase di pandemia, che ha costretto a posticipare la mostra al 2021, ricordare una fase di crisi (e di successiva ricostruzione) assume un valore particolare.
Esattamente alle 19.34 di lunedì prossimo, così, gli internauti potranno sfogliare, su Facebook, una slide show di anteprima dell’exhibit: le fotografie selezionate rappresenteranno un viaggio a ritroso nel tempo per conoscere cronaca e vita della Campania (e dell’Italia).
Le immagini, che saranno fruibili per dieci giorni sul portale di marechiarofilm, rappresenteranno quasi un ingresso virtuale e metaforico nelle sale della mostra: si partirà, dunque, dai primi scatti in bianco e nero, realizzati da De Lillo all’indomani del terremoto a Sant’Angelo dei Lombardi, Laviano ed in altri centri dell’Irpinia.
Ritrovando idealmente i temi della mostra, e senza anticipare le caratteristiche dell’allestimento, che sarà ospitato nelle sale 91-93 limitrofe alla Meridiana, la giornata di lunedì prossimo avrà diversi post preparatori della slide show delle 19.34: si partirà al mattino con alcuni scatti dei danni subiti dal Museo con il sisma del 1980; le fotografie, provenienti dall’Archivio Fotografico del MANN, racconteranno le conseguenze del terremoto, che non ebbe effetti ancora più devastanti grazie al consolidamento dell’edificio, iniziato proprio nel 1975: tra i danni più consistenti, si annoverano quelli a 165 terrecotte, 122 vasi esposti e 195 nei depositi, includendo essenzialmente reperti corinzi, attici, apuli (Raccolta Cumana, Collezioni Spinelli, Santangelo e Vivenzio). Dalle immagini in bianco e nero al video-racconto: sulla pagina Facebook del MANN sarà postato anche un minidocumentario, che sarà presente in mostra, in cui l’archeologo prof. Antonio De Simone ripercorrerà le emozioni del 24 novembre, quando un gruppo di esperti si ritrovò nell’Atrio del Museo per fare la stima dei danni causati dalla scossa della sera precedente.
Per completare la giornata social di ricordo del quarantennale del terremoto, condivisione congiunta di post con la Reggia di Caserta: alle 13.00, il MANN proporrà alcune immagini del nuovo allestimento di Terrae Motus, mentre la Reggia, allo stesso orario, presenterà gli scatti dell’Archivio Fotografico del Museo. Sensibilità, culto della storia e valore della memoria sono valori che rappresentano un terreno comune di cooperazione interistituzionale: previste nuove forme di collaborazione, tra l’Archeologico e la Reggia, in occasione della mostra “19.34”.