
Un luogo rappresentativo del passaggio dal Regno delle Due Sicilie all’Unità d’Italia
A seguito dell’Unità d’Italia molte città hanno vissuto un significativo cambiamento urbanistico. Piazze e strade sono state rinominate in onore dei nuovi eroi del regno e numerosi monumenti sono sorti per rendere quanto più visibile ai cittadini i cambiamenti politici del tempo. Per questa ragione molte città in Italia hanno una piazza dedicata a Garibaldi, l’eroe della liberazione, e corsi dedicati ai re Umberto e Vittorio Emanuele. Napoli, come tutte le città italiane, ha subito questo cambiamento in chiave risorgimentale e il luogo in città che più di tutti rappresenta questa evoluzione è sicuramente Piazza dei Martiri.
Questa piazza, sita nel quartiere di Chiaia a due passi dal lungomare napoletano, è stata denominata sino al 1861 piazza della Pace. Francesco II di Borbone, ultimo re delle Due Sicilie, la realizzò per stringere una simbolica pace con i cittadini napoletani che, durante i moti degli anni precedenti, avevano messo in crisi la stabilità del regno partenopeo. Il re aveva incaricato l’architetto Errico Alvino di realizzare in piazza una colonna dove porre la statua della Madonna della Pace.
I lavori però non iniziarono mai, ragion per cui, dopo l’Unità d’Italia, il sindaco di Napoli ordinò allo stesso Alvino un nuovo progetto. Così con l’aiuto di altri scultori fu eretto al centro della piazza un monumento dedicato ai martiri di Napoli.
Al centro del monumento su un’alta colonna sorge la Madonna dello scultore Caggiano che sorveglia dall’alto tutta la piazza, mentre alla base sui quattro lati del monumento si ergono altrettanti leoni. Il primo rappresenta un leone morto, il secondo un leone ferito, il terzo un leone indomito e il quarto un leone vittorioso; rispettivamente rappresentanti la Repubblica del 1799, i moti del 1820, quelli del 1848 e infine quelli del 1859. Quattro artisti si dedicarono alla realizzazione dei leoni: il primo è di Antonio Busciolano, il secondo di Stanislao Lista, il terzo di Pasquale Ricca e l’ultimo, quello vittorioso, è di Tommaso Solari.
Stanislao Lista, artista del leone ferito che rappresenta i moti del 1820, si recò allo zoo di Napoli per diversi mesi per osservare e studiare i leoni così da realizzare nel modo più realistico la sua scultura. Egli stesso, dopo l’inaugurazione del monumento, accompagnava i suoi studenti in piazza per far studiare loro l’opera dal vivo.
Il monumento, come specifica anche l’iscrizione sul basamento della colonna è dedicato a tutti i martiri che si sacrificarono per la libertà della città di Napoli; per tale ragione la piazza è oggi denominata dei Martiri.