La basilica seicentesca nata come segno di devozione dei fedeli alla Madonna
In Piazza Sanità a Napoli sorge la basilica seicentesca di Santa Maria della Sanità, una perla barocca incastonata in un quartiere tanto difficile quanto affascinante.
Edificata tra il 1602 ed il 1610, la struttura è conosciuta dagli abitanti del quartiere come chiesa di San Vincenzo ‘O Munacone (il monacone) in quanto custodisce una famosa statua di San Vincenzo Ferreri. Secondo la tradizione, la statua portata in processione nel 1836, salvò la città da un’epidemia di colera. Da allora il primo martedì di luglio il rito si ripete in ricordo della grazia ricevuta grazie all’intercessione del santo.
La basilica è considerata una delle migliori opere dell’architetto domenicano Fra’ Nuvolo, che diede forma ad uno splendido esempio del barocco napoletano.
Attraversando il ponte della Sanità, spunta la bellissima e iconica cupola a maioliche gialle e verdi. L’architettura della struttura è maestosa, sia all’interno sia all’esterno. La pianta della chiesa è a croce greca. Tredici sono le cappelle, un vero tripudio di affreschi e statue. Imponente è il presbitero rialzato che ingloba la precedente basilica paleocristiana, da qui si ha l’accesso alle catacombe di San Gaudioso. All’altare si accede grazie ad una scalinata a doppia rampa in marmi policromi, risalente alla seconda metà del settecento. Di grande impatto è l’organo che sovrasta il presbitero. La facciata della basilica, con decorazioni in stucco degli inizi del Settecento, è affiancata da un grande campanile costruito tra 1612 e 1614. L’interno della struttura è davvero molto grande, quasi dispersivo e può ospitare un gran numero di fedeli.
La basilica di Santa Maria della Sanità nasce come segno di devozione dei fedeli alla Madonna, in una delle cappelle viene conservata infatti la più antica raffigurazione della Madonna a Napoli, un affresco risalente al periodo tra il quinto e il sesto secolo.
La struttura ospita tra le sue navate numerosi dipinti, molte delle quali risalenti alla seconda metà del Seicento realizzate da Luca Giordano, tra cui “L’estasi della Maddalena”, la tela raffigurante “La Vergine con i Santi Giacinto, Rosa e Sant’Agnese” e quella dedicata a San Vincenzo Ferreri tanto cara ai devoti. La chiesa custodisce anche opere di artisti contemporanei come Gianni Pisani, Annamaria Bova e Riccardo Dalisi.
Nella sagrestia della basilica è situato un altare in marmi policromi risalente al 1728. Da lì si arriva al chiostro ellittico del XVII secolo, oggi deturpato da un pilone del ponte della Sanità costruito nell’XIX secolo. Fra’ Giuseppe Nuvolo diede al chiostro una struttura ovale che lo rende oggi tra i più singolari chiostri di Napoli.
La basilica inoltre fa parte del percorso del “Miglio Sacro”, che parte della catacombe di San Gennaro a Capodimonte, ed arriva alla porta di San Gennaro al duomo.
Il quartiere della Sanità da diversi anni è in via di ripresa, grazie alla Cooperativa la Paranza, un gruppo di giovani del quartiere impegnati nella sua riqualificazione che dal 2009 ha ricevuto la gestione del sito archeologico delle Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso.