Sulle navi dirette verso l’isola la raccolta di aneddoti e voci, poi il laboratorio di co-scrittura
Siamo le storie che raccontiamo. E che ci rappresentano. Così Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022, le raccoglie e le rimescola, con un laboratorio di co-scrittura che nasce da una serie di interviste, realizzate su traghetti e aliscafi diretti sull’isola, e che si traduce in un racconto collettivo, che sarà restituito al pubblico giovedì 25 e sabato 27 agosto.
Il progetto si chiama “Voci al Vento – Storie di Viaggi e Viaggiatori” ed è a cura di “Aste & Nodi”. Raccolte da dieci “Storionauti”, le storie nascono da conversazioni con persone in transito sulle navi, in collaborazione con Caremar e Snav, ma anche per le strade, sulle spiagge e – ancora – da interviste agli ospiti dello Sprar, agli artisti, agli intellettuali, ai turisti e ai pendolari, ai commercianti e ai pescatori, “con lo scopo – spiegano gli ideatori – di tessere le trame di una narrazione collettiva intorno al tema del viaggio”.
Dall’ascolto alla narrazione, si è così passati all’intreccio e alla scrittura creativa, che ha portato alla creazione di un’unica storia enciclopedica, che sarà svelata al pubblico attraverso una performance suggestiva che vuole soprattutto sensibilizzare il pubblico all’educazione all’inclusione. In particolare, giovedì 25 agosto (ore 20.30; repliche 21.30 e 22.30 e 23.30; max 20 posti per replica, prenotazione obbligatoria su www.procida2022.com) l’appuntamento è nella sala d’aspetto della stazione marittima di Procida; sabato 27 agosto, invece, è la sala della prua del traghetto a ospitare la performance (tratta Napoli Procida ore 17.35; tratta Procida Napoli ore 20.15; max 40 posti; accesso mediante ticket Caremar per la tratta di interesse e fino ad esaurimento posti).
“Ancora una volta – spiega Agostino Riitano, direttore di Procida 2022 – è attorno al processo di co-creazione, al quale partecipano i cittadini di Procida, residenti e temporanei, che germoglia il seme del nostro programma culturale. E stavolta ci piace sottolineare come il racconto dei singoli si tramuti nel racconto di un’intera collettività, rafforzando così il senso del ‘noi’, da sempre prioritario nelle logiche di Procida Capitale Italiana della Cultura”.