Presentato il progetto artistico del cartellone lirico 2021 che si svolgerà in due location. In estate sarà usati anche gli spazi del Teatro Ghirelli
Una stagione lungamente ideata e programmata che sarà caratterizzata da un nuovo modo di fare teatro, in nuovi spazi, in nuovi tempi, con nuove regole di fruizione ma con la certezza di trovare un nuovo equilibrio.
Presentato il nuovo progetto artistico del Teatro Verdi di Salerno, che propone un lungo cartellone lirico e del balletto che punta a “ricostruire” in una era, ci auguriamo, post covid 19, l’amata consuetudine di tutti coloro che amano e vivono di teatro.
Una programmazione d’opera, di balletto e di concerti, di altissima qualità, duttile, creativa ed innovativa, in grado di adattarsi a tutte le eventualità e ad ogni possibile imprevisto, oltre che impreziosita da numerose dirette streaming, attualmente strumento indispensabile per poter abbracciare e accogliere anche il pubblico più distante.
Una doppia anima, dicevamo, perché gli appuntamenti estivi si svolgeranno negli spazi all’aperto del Teatro Ghirelli, mentre quella invernale quando gli allestimenti ritorneranno ad essere negli spazi del Verdi.
Cinque i titoli lirici in cartellone, si inizia a luglio (7, 9 e 11) con Tosca, capolavoro di Giacomo Puccini tratto dal dramma francese di Sardou, Tosca del 1887, andò in scena al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900. Proprio Roma fa da sfondo alla drammatica vicenda di Tosca, celebre cantante che, vittima della sua gelosia, conduce alla cattura del suo amato Cavaradossi seguace di ideali giacobini. Il capolavoro di Giacomo Puccini rivivrà scenicamente grazie alla raffinatezza narrativa di Renzo Giacchieri che ne curerà la regia. In scena voci superbe: il timbro forte e deciso di Fabio Sartori si alternerà con la potenza espressiva di Azir Zada; la voce intensa di Maria Josè Siri, soprano richiesto nei più blasonati teatri d’opera; il fascino vocale di Roberto Frontali, baritono richiesto ed osannato da tutte le platee internazionali.
Si continua, mercoledì 25, 28 e 29 agosto, con il dittico Cavalleria Rusticana- Pagliacci. Con le due opere i due compositori portano in scena per la prima volta spaccati di vita quotidiana e un’espressività portata all’eccesso, basata su sentimenti elementari ma violenti. Storie di tragedie e amori che si consumano tra tradimenti e omicidi al sole dell’Italia del Sud. Cavalleria rusticana affascinò e conquistò il pubblico di quegli anni offrendo un ritratto nitido di un’epoca, l’affresco di una Sicilia quasi di cinematografia che la partitura evocava ad ogni momento. Di altrettanto impatto, Pagliacci si ispira a una storia di cronaca realmente accaduta a cui l’autore aveva assistito da bambino nel paesino calabro dove il padre era magistrato. Riccardo Canessa firmerà la regia dell’allestimento rendendolo, come di consueto, fedele ed elegante. Sul palcoscenico en plein air si alterneranno voci di caratura internazionale che conferiranno ancora maggior lustro all’allestimento: la maestosa bellezza scenica e vocale di Nino Machaidze “dialogherà” con la voce di Martina Belli mezzo soprano dalla caratura vocale elegante e vibrante, con il timbro potente di Carlo Ventre e con la voce intensa di Franco Vassallo.
A settembre (15, 17, 19) in scena Rigoletto di Giuseppe Verdi. Il soggetto gli veniva dal dramma di Victor Hugo Le roi s’amuse dato a Parigi nel 1832, avente per protagonista il gobbo Tribolet, che, non senza scandalo, aveva portato sulle scene, secondo le tendenze più avanguardistiche dell’estetica romantica, il deforme, il grottesco e il triviale misti al sublime. A Verdi interessavano i risvolti umani e psicologici della vicenda che egli dovette trasferire, per problemi di censura, dalla corte del re ad un ducato italiano, quello di Mantova. L’umanizzazione e il riscatto morale del buffone attraverso il dolore, nel momento in cui la sua stessa figlia è oggetto della malvagità del duca e dei cortigiani, gli consentiva quel tipo di scandaglio della complessità dell’animo umano, al di là delle discriminazioni di classe. Pier Francesco Maestrini, profondo conoscitore della macchina teatrale, firmerà la regia dell’opera. Anche per quest’allestimento la scelta della Direzione Artistica del Verdi ha mirato all’eccellenza. Il duca di Mantova sarà interpretato dal giovane tenore ucraino Valentyn Dytiuk, il cui timbro vocale forte e robusto è uno dei più richiesti del momento; nel ruolo del titolo uno strepitoso George Petean, uno dei baritoni più apprezzati e richiesti a livello internazionale; Gilda sarà Hasmik Torosyan soprano armeno che, con la sua estensione vocale, ha incantato platee internazionali regalando emozioni fortissime.
A settembre si bissa con un altro appuntamento di altissima qualità artistica. Il 24, il 26 e il 28 andrà in scena L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti. Nel realizzare tale opera che costituisce il suo primo capolavoro in campo buffo in cui si definisce una personale cifra stilistica rispetto al dominante modello rossiniano, Donizetti poté usufruire dell’ottimo libretto di Felice Romani, garbato ed elegante, fluido nella conduzione della vicenda pervasa da una vena sentimentale, con personaggi genuini e ben tratteggiati. In scena grandi nomi del panorama lirico internazionale. Irina Lungu soprano dalla maestosa estensione vocale interpreterà il ruolo di Adina; Nemorino sarà Valentyn Dytiuk; Dulcamara sarà interpretato dalla bella voce baritonale e dalla notevole presenza scenica del baritono georgiano Misha Kiria.
A dicembre gli allestimenti operistici ritorneranno in Teatro per una strepitosa chiusura di stagione con due capolavori assoluti: La Traviata e il Lago dei Cigni.
Il 15-17-19 dicembre andrà in scena La Traviata di Giuseppe Verdi. Massimo Gasparon firmerà la regia mentre la bacchetta di Pier Giorgio Morandi dirigerà l’orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno. In scena voci di prim’ordine: la straordinaria voce limpida di Nino Marchaidze “duetterà” con il potente timbro di Massimo Cavalletti e con la voce intensa di Gianluca Terranova.
La stagione lirica si congeda – con il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo – il 27, 28 dicembre sulle celebri note de Il lago dei cigni, balletto classico per eccellenza che, con la musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij racconta, in punta di piedi, la struggente storia d’amore tra Odette e il Principe Siegfried.