La mostra allestita nell’atrio del museo. Otto volti femminili ognuna impressa con l’inconfondibile “S”
Alda Merini, Frida Kahlo, Maria Callas, Lina Wertmuller e poi Peggy Guggenheim, Marlene Dietrich, Marina Abramovic e Yayoi Kusama sono i volti femminili che fanno l’occhiolino ai visitatori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Otto volti con impressa l’inconfondibile “S”, che connota otto Superwomen. Le donne sono il soggetto della mostra ospitata nell’Atrio del Museo dal titolo “SuperWomen #Super8X8Città”, firmata dalla coppia di street artists: Lediesis, rigorosamente anonime.
Il MANN non è nuovo all’attenzione per la street art. Dopo Blub arrivano le immagini delle Superwomen che Lediesis hanno fatto viaggiare per l’Italia da nord a sud della Penisola. Milano, Venezia, Firenze, Bologna, L’Aquila, Roma e Bari sono le città toccate prima di approdare a Napoli. In ciascuna delle otto città, su finestre cieche o muri dismessi, i dipinti su carta velina dedicati alle Superwomen: le otto immagini simbolo sono in mostra al MANN.
I grandi personaggi femminili, studiati da Lediesis partendo dalla documentazione fotografica e approdando al dipinto, hanno segnato la vita culturale internazionale: a Milano, dunque, l’omaggio alla tormentata poetessa Alda Merini; tra i canali di Venezia, non può mancare il volto di Peggy Guggenheim, regina laica dell’arte contemporanea in Laguna; a Bologna, brilla la stella di Marlene Dietrich; a Firenze, Marina Abramovic, di casa nel capoluogo toscano; nella Capitale, ammicca il volto sornione di Lina Wertmuller; simbolo della sensibilità orientale postmoderna, a L’Aquila fiammeggiano i capelli rossi della giapponese Yayoi Kusama; a Napoli, il viso inconfondibile di Frida Kahlo, mentre a Bari trionfa Maria Callas, nume tutelare del Teatro Petruzzelli.