Ospita la più vasta e completa collezione di tavolette in avorio esistente al mondo
Fu dalla volontà del Monsignore Arturo Capone che nacque nel 1935 il Museo Diocesano di San Matteo a Salerno, accolto attualmente a brevissima distanza dalla Cattedrale al primo piano del Seminario Diocesano, struttura che, insieme con la biblioteca e l’archivio,è oggi un interessante centro culturale della città.
Capone raccolse inizialmente in due sale a ridosso della Cattedrale quanto era sfuggito al deterioramento del tempo e all’incuria dell’uomo: le tele dipinte ereditate dall’arcivescovo Isidoro Sanchez De Luna e dal marchese Ruggi D’Aragona che rivestivano alcune pareti della Cattedrale e della sagrestia, il meraviglioso rotolo dell’Exultet ed avviò anche una raccolta numismatica e di medaglie. Il Monsignore non poté però vedere terminata la sua opera perché la guerra impose una interruzione al progetto e di lì a poco morì. A lui successe Demetrio Moscato nel 1944, arcivescovo di Salerno, che chiamò alla direzione del Museo Arturo Carucci il quale fece annettere alla collezione i preziosi avori del XII secolo e quelle tavole e tele dipinte di proprietà di enti ecclesiastici che non potevano garantirne una sicura custodia. Tutto questo materiale però non aveva a disposizione sufficiente spazio, così venne costruita un’altra grande sala sul lato occidentale dell’edificio e venne avviata una attività di ricomposizione delle tavole di avorio, ad occuparsene a quel tempo furono il soprintendente Molajoli e il suo assistente di allora prof. Raffaello Causa.
La visita. Si inizia dalla sala Avori medievali che con la sua serie di tavolette eburnee rappresenta la più vasta e completa collezione esistente al mondo; si tratta di 69 formelle con scene del Vecchio e Nuovo testamento, le figure degli Apostoli e dei donatori e frammenti di cornici. Vengono datate tra il 1084 e gli ultimi decenni del XII secolo e sono generalmente attribuite a manifattura salernitana. Sono state formulate dagli studiosi numerose tesi ricostruttive: potrebbero appartenere ad un dossale di altare, una capsa-reliquario, una cattedra eburnea o un paliotto.
Tra gli oggetti a cui prestare particolare attenzione si segnala la preziosa croce di Roberto il Guiscardo principe di Salerno, oggetto sempre al suo fianco durante le battaglie. Si tratta di un reliquario che conteneva i denti di San Matteo e San Giacomo Minore ed un frammento della Santa Croce; l’exultet salernitano che consiste in 11 fogli pergamenacei che contengono le illustrazioni e l’inizio dell’antica preghiera Exultet iam angelica turba coelorum, che ancora oggi si recita durante il sabato santo. Il manoscritto era un rotolo che veniva svolto dall’alto del pulpito durante la funzione religiosa. Del testo sopravvive soltanto l’inizio del prologo redatto in scrittura gotica.
Nella terza sala sono esposti una serie di dipinti su tavola provenienti sia dalla Cattedrale che da varie chiese della Diocesi, che offrono un panorama della cultura campana tra XIV e XVI secolo. Nella crocifissione di Roberto De Oderisio si notano influssi giotteschi, mentre un richiamo alla cultura angioino-durazzesca si coglie nell’affresco raffigurante l’Annunciazione, staccato dall’edicola salernitana del Vicolo dei Sediari. Proviene dalla Sardegna invece la piccola Madonna in alabastro del XIII secolo. Nella Sala del Cinquecento viene offerta una riproposizione dei diversi filoni della cultura manierista sviluppatasi in Italia meridionale nella seconda metà del Cinquecento; in esposizione: l’Ecce Homo attribuito al pittore napoletano Giovan Battista Lama, una Deposizione, il Matrimonio Mistico di Santa Caterina. Nella Sala del Seicento troviamo invece il David, due ritratti di San Girolamo e San Pietro penitente che rimandano alla pittura tenebrosa di Jusepe de Ribera.
Anche i corridoi del museo sono utilizzati come sede espositiva ed ospitano i marmi provenienti per lo più dalla Cattedrale, alcuni plutei decorati a mosaico, rimossi nel secolo scorso quando la zona absidale fu profondamente modificata, la collezione di monete e di medaglie.
Biglietto: 2 euro intero, 1 euro studenti. Ingresso dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 tutti i giorni escluso il mercoledì.