Un illustre e quasi dimenticato figlio dell’Arenella

La statua di Salvator Rosa in Piazza Muzii, giace nell’ombra, ricoperta dalla fronde degli alberi

Il 20 giugno 1615 in una masseria dell’Arenella. nasceva un giovane destinato ad essere un grande artista: Salvator Rosa, detto Salvatoriello per amici e familiari. La casa dove abitava, di proprietà del nonno, era circondata da un grande giardino di agrumi ed in quei cortili egli visse la sua infanzia felicemente.

Questa casa – masseria, che sorgeva affianco la Chiesa di Santa Maria del Soccorso, fu chiarata nel XIX secolo monumento nazionale, ma purtroppo, verso la fine del 1920 durante la sistemazione urbanistica della zona, fu sacrificata ed abbattuta e con essa si perdeva la grande lapide posta nel 1876 che ricordava il Pittore.

Per l’occasione fu commissionata una statua di Salvator Rosa allo scultore Achille d’Orsi, che fu motivo di profonda amarezza per l’artista. Infatti non riuscì a vederla realizzata durante la sua vita: venne fusa nel 1933, a quattro anni dalla sua morte e collocata nella piazzetta di fronte la Chiesa del Soccorso.

Le disavventure della statua non terminarono, nel 1963 fu rimossa per essere sostituita dalla statua dell’Immacolata Concezione che tuttora troviamo, e Salvator Rosa venne sfrattato pochi metri più avanti e sistemato al centro di una aiuola a Piazza Muzii.

Il basamento fu scolpito da Emilio Franceschi ed è ricco di figure allegoriche che alludono ai molteplici interessi di Salvator Rosa: oltre che pittore fu infatti anche musicista, incisore, attore di teatro, poeta, filosofo e persino esperto di alchimia.

Oggi la bella statua passa quasi inosservata perché oramai è quasi totalmente ricoperta dalle fronde degli alberi ed è li in attesa che l’Arenella si decida a valorizzare la memoria di questo suo illustre figlio.

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