Alla scoperta dei luoghi amati da etruschi e romani
Nel territorio di Santa Maria Capua Vetere sorgeva l’antica Capua, fondata dagli Etruschi verso l’800 a.C. Centro etrusco più importante dell’entroterra campano, la città non riuscì a sfuggire alla conquista sannitica nel V secolo a.C. e poi al controllo romano. Ribellatasi nel corso della guerra annibalica, fu distrutta nel 211 a.C. dai Romani. Ma la decadenza politica non rallentò lo sviluppo economico della città, definita da Cicerone “altera Roma”, fino a quando fu aperta la via Domitiana, che consentiva un più rapido collegamento lungo la costa tra Lazio e Campania. Fu nel V secolo che i Vandali la distrussero e gli abitanti si spostarono nell’attuale Capua.
Degli antichi splendori di Capua si conserva un patrimonio archeologico molto interessante, visitabile con un biglietto unico che da accesso a Museo Archeologico dell’Antica Capua, Anfiteatro Campano, Museo dei Gladiatori e Mitreo.
Cominciamo la nostra visita dal sito forse di maggiore effetto scenico: l’Anfiteatro Campano, il secondo in ordine di grandezza dopo il Colosseo, innalzato tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C. L’edificio, in genere adibito agli spettacoli gladiatori, presentava in origine quattro ordini di spalti, accessibili attraverso scale interne ed esterne e si apriva in facciata con ottanta arcate realizzate in blocchi di calcare di uguale ampiezza. La facciata era impreziosita da 240 busti a rilievo di divinità, alcune delle quali sono ancora conservate nella loro postazione originale.
Nelle immediate vicinanze dell’anfiteatro visitiamo il Museo dei Gladiatori, dove sono stati per la prima volta presentati al pubblico gli elementi superstiti della decorazione proprio dell’Anfiteatro Campano. Qui sono esposte tra le altre cose, tre delle chiavi d’arco che decoravano l’esterno del monumento, alcune iscrizioni onorarie con dedica agli imperatori Adriano e Antonino Pio, materiali ceramici, frammenti di sculture e calchi di armi gladiatorie rinvenute a Pompei.
Passiamo a visitare il Mitreo costruito tra il II e il III sec. d.C. e dedicato al culto del dio persiano Mitra. Il mitreo è caratterizzato da un’aula sotterranea rettangolare con volta a botte, dipinta a stelle a 6 punte verdi e rossastre, ai lati lunghi delle pareti si addossano i banconi in muratura, dotati di piccole vasche e pozzetti per le abluzioni, su cui sedevano gli iniziati al culto durante le cerimonie e sui cui venivano anche appoggiati cibi e lucerne, mentre la parete di fondo è decorata con un affresco, con il dio Mitra raffigurato nell’atto di uccidere il toro.
Infine, visitiamo il Museo Archeologico dell’antica Capua nella Torre di Sant’Erasmo, scuderia regia e archivio reale sotto Roberto D’Angiò. Il museo espone i reperti archeologici provenienti dagli scavi effettuati nel territorio di Capua nella seconda metà del novecento. Dodici sale, pannelli esplicativi e didascalie aiutano i visitatori a ripercorre la storia del territorio dal I millennio a.C. fino al IX sec d.C. periodo di decadenza della città, facendovi rivivere la storia di questo luogo affascinante.