Giovedì Santo, è il piatto vincitore, un chiaro richiamo alla zuppa di cozze
Il napoletano Domenico Pastena, trentacinquenne titolare del ristorante Pastèna al centro storico di Napoli, è il vincitore assoluto della seconda edizione del Campionato della Pasta fatta a mano, l’unica competizione al mondo dedicata alla straordinaria arte della pasta fatta a mano, con un piatto di pasta dedicato alla città partenopea.
“Ho vinto perché ho portato un piatto che ricorda la mia Napoli e la mia famiglia. Il segreto della mia pasta è il ricordo, di momenti di unione, di incontro. Infatti il mio piatto richiama un must della tradizione partenopea, quella del giovedì santo, che è la zuppa di cozze, non a caso il mio piatto si chiama Giovedì Santo – ha dichiarato Domenico Pastena, fresco vincitore del secondo Campionato della Pasta fatta a mano mentre regge il Pettorello, l’opera dell’artista Sasà Sorrentino che è il simbolo del Campionato – Un raviolo di 3 colori diversi, un mix di vari elementi come la famigerata zuppa, all’interno c’è tutto il mare del golfo di Napoli, ovvero polpo, gamberi, vongole, e lupini. Mentre il condimento dà valore alla sostenibilità e alla voglia di non scartare nulla. Con le teste del polpo e la sua acqua, infatti, ho creato una salsa e una cialda croccante. Con i carapaci dei gamberi, invece, ho creato una bisque cremosa, con l’acqua delle vongole un caviale e con la testa dei gamberi una polvere. Sono nato e cresciuto a Napoli centro, questo vuole essere un omaggio alla mia madre terra: Forza Napoli!”. Un piatto eccezionale, coloratissimo, che ricorda i “mille culure” del golfo e della città di Napoli.
Tanti i premi per Domenico Pastena oltre al Pettorello. Si parte da una fornitura di prodotto da parte di Molini Pizzuti a cui si aggiunge la possibilità di partecipare ad un corso di formazione presso la scuola di alta formazione InCibum. Il vincitore assoluto, inoltre, sarà protagonista presso gli studi milanesi di GialloZafferano con il piatto vincitore “Giovedì Santo” ed altre sue creazioni di pasta fatta a mano.
Vincitrice del premio speciale Miglior Impasto, realizzato in collaborazione con Molini Pizzuti, e del premio Sostenibilità, in collaborazione con il Consorzio RICREA per il recupero e riciclo imballaggi in acciaio, è stata Carolina Campitelli, sfoglina di Pagani che con il suo laboratorio “Come tradizione” di Sant’Egidio di Monte Albino ha presentato il tipico fusillo sangiliano. Per lei anche il secondo posto assoluto.
Al terzo posto, invece, si è qualificata Anna Maione del ristorante Nonna Flora di Sorrento.
Il premio per il Miglior Equilibrio Nutrizionale – Dieta Mediterranea è stato aggiudicato dalla chef aquilana Francesca Buontempo.
Il premio per il Miglior piatto della Tradizione Italiana, in collaborazione con a Fondazione Vincenzo Agnesi, è stato aggiudicato dalla personal chef torinese Alice Bosco.
Cristina Pavlyuk, ukraina trasferitasi a Vezzano sul Crostolo, in provincia di Reggio Emilia, si aggiudica, invece, la categoria Amanti con un tortello reggiano a forma di calanchi, con spinaci, bietole e tosone; crema verde di asparagi selvatici, piselli e morchelle; buccia di cipolla rossa di Tropea essiccata e fiori freschi di lampascione, nepeta e coriandolo. “Sono emozionatissima. Non credevo fosse possibile vincere. Per me è un sogno” ha dichiarato Cristina Pavlyuk dopo aver ricevuto il primo premio per la categoria Amanti. Al secondo posto Francesca Fabbri da Ferrara, terzo posto per la salentina Cristina Colì. Premio Miglior Impasto per la categoria Amanti è andato a Lucrezia Michenzi da Maranello, in provincia di Modena, mentre il premio per il piatto con il Miglior Equilibrio Nutrizionale – Dieta Mediterraneo è andato alla catanese Angela Giuffrida