Il “Dios umano” sorge accanto ad “Essere umani” entrambi realizzati da Jorit
Il “Dios Umano” e “Essere Umani”. Il volto di Diego Armando Maradona da una parte e dall’altra la faccia dello “scugnizzo” Niccolò. Sono i due “volti” che campeggiano sulle due facciate degli edifici del cosiddetto Bronx di via Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio, quartiere periferico di Napoli.
Niccolò che con il suo volto simboleggia l’essere umano, dall’altro il “volto umano” di chi per tanti napoletani è stato quasi un Dio, ovvero Diego Armando Maradona.
“Lo faccio per portare il bello dell’arte a chi non c’è l’ha. Questa gente merita la bellezza, io do il mio contributo, faccio quello che posso, faccio in modo che la bellezza raggiunga il popolo” – così Jorit Agoch lo street artist italo-olandese cresciuto proprio a Napoli, spiegava nel febbraio del 2017 il perché dell’opera che voleva “omaggiare” ancora una volta quel legame mai spezzato tra il popolo napoletano e il campione argentino.
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Il “Dios umano” opera autofinanziata, un regalo dello stesso Jorit ai napoletani. L’opera fu completata grazie a fondi avuti dal capitano del Napoli Marek Hamsik e da associazioni che operano sul territorio come la Inward.
Un anno dopo (aprile 2018) arriva l’altra opera sempre firmata da Jorit. Un secondo ritratto che questa volta prende spunto da uno dei tanti volti degli “scugnizzi” di questo quartiere. Due opere straordinarie, colorate e maestose che occupano le intere facciate laterali dei palazzi. Le due opere, utilizzando la tecnica del chiaroscuro, appaiono come una fotografia.
Jorit non è nuovo a queste opere, è suo infatti il bellissimo San Gennaro a Forcella, il murales dedicato a Massimo Troisi sulla facciata del Palaveliero a San Giorgio a Cremano, senza dimenticare uno dei murales del Parco Merola.
Tuttavia, non si tratta del primo murales dedicato a Maradona che si trova a Napoli. Ne esite un altro al civico 60 di via Emanuele de Deo, ai Quartieri Spagnoli, realizzato nel 1990 per festeggiare il secondo scudetto del Napoli.