All’interno della Chiesa di Santa Maria Incoronatella nella Pietà dei Turchini, di via Medina a Napoli, fino a qualche tempo fa una tela ad olio di Paolo De Matteis con la Raffigurazione di Cristo era in pessimo stato di conservazione. Era annerita ed oscurata dall’ossidazione e dalla sporcizia, inoltre abrasioni, lacune, tagli in diversi punti, lacerazioni e parti deteriorate rendevano l’opera praticamente illeggibile.
Sei mesi di restauro curato da Amelia Mazzitelli della Dafne Restauri, coordinata con Michele Gargiulo ed altri, sotto la direzione tecnica di Agata Finocchiaro, hanno restituito l’opera alla fruizione collettiva con la supervisione della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale napoletano, con la responsabile storico-artistica e direttrice dei lavori Annachiara Alabiso.
L’inaugurazione avverrà il 21 giugno alle 19:00, cerimonia che si accompagnerà al conferimento del possesso canonico per il ministero pastorale del nuovo parroco don Simone Osanna. La cerimonia sarà officiata dal Cardinale Crescenzo Sepe, Arcivescovo di Napoli.
È proprio il nuovo parroco ad avere intenzioni di pubblico utilizzo del patrimonio storico-artistico della chiesa, in cui allestire, nell’abside dove si trova la tela di notevoli dimensioni (alta 3,20 m e larga più di due) una piccola pinacoteca. La chiesa ospita opere di Luca Giordano, Giacinto Diano, Andrea Vaccaro, Lorenzo Vaccaro, Battistello Caracciolo, oltre alla tela “rinnovata” di De Matteis, allievo cilentano di Luca Giordano e a lungo attivo nella Napoli barocca.
La parrocchia ha anche richiesto un finanziamento regionale per realizzare un allestimento museale costituito da pannelli didattici con cui comunicare al pubblico la lunga e complessa storia della chiesa e delle sue opere.
La Pietà dei Turchini è stato uno dei primi quattro conservatori napoletani del ‘600 e ‘700 da cui nacque nei primi anni dell’800 il Conservatorio di San Pietro a Majella. Accoglieva in origine bambini e ragazzi abbandonati a cui offriva una speranza di vita attraverso la musica. Nel suo istituto si sono formati nomi come Giovan Battista Pergolesi e Giovanni Paisiello con insegnanti del calibro di Leonardo Leo e Nicola Fago.
Un altro tassello della storia di Napoli recuperato e restituito al suo pubblico.