Un milione e mezzo di euro è la somma stanziata per il sito archeologico di Oplontis, l’antica Torre Annunziata, in provincia di Napoli. Questo l’annuncio del soprintendente Massimo Osanna, in occasione della visita del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini a Pompei per la riapertura del teatro.
Come spesso accade per i siti minori, travolti dall’onnipresenza dei grandi attrattori culturali, come è in questo caso Pompei, anche Oplontis ha sofferto negli anni una certa trascuratezza da parte delle istituzioni troppo concentrate sulla grande area archeologica pompeiana.
Con il nuovo soprintendente, già Direttore della Scuola di Specializzazione di Matera, pare voglia avvenire un cambio di rotta. Interesse e fondi anche per i siti minori, che tranne per le dimensioni, non hanno nulla da invidiare alle altre aree archeologiche. Sembra arrivata dunque, la svolta per Oplontis con un cospicuo finanziamento destinato alla riqualificazione e al restauro. Ma anche nuovo personale sarà assunto, almeno un archeologo e un architetto a coadiuvare il direttore Lorenzo Fergola e una redistribuzione di funzionari.
Il progetto di rilancio deve prevedere una nuova biglietteria, l’eliminazione dei vecchi dissuasori. L’obiettivo finale è la creazione di un museo per l’area archeologica, i cui magazzini sarebbero sufficienti a riempirlo interamente. Ma certo un museo non nasce dal nulla, Osanna è prudente nel fare certe affermazioni. Le idee e la volontà non mancano e si basano su effettive e concrete necessità di conservazione e fruizione dei beni, ma è ovvio che la strada verso la realizzazione di un museo è lunga e impegnativa.
Al progetto complesso che coinvolge l’intera area stanno cooperando anche i funzionari del Comune di Torre Annunziata, la Regione Campania, il Ministero dei Beni Culturali, ICOMOS, che hanno messo in piedi un tavolo di concertazione per i tre siti Unesco della provincia di Napoli, in cui si discute anche dell’adeguamento della Buffer Zone, in cui dovrebbe rientrare il territorio compreso tra Portici e Castellammare di Stabia.